Di: Lorenzo Catania
“Micòl Finzi-Contini non è mai esistita, è una forma del sentimento”. Parola di Bassani
Dominique Sanda e Lino Capolicchio in una scena del film di Vittorio De Sica, Il giardino dei Finzi-Contini, ispirato all’omonimo romanzo di Giorgio Bassani
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Nel 2016 “Il Corriere della Sera” pubblicò con evidenza un articolo di Paolo Di Stefano intitolato “Giorgio Bassani, ecco la vera Micòl”. La vera Micòl sarebbe la donna di nobili natali Teresa Foscari Widmann Rezzonico Foscolo, discendente dal poeta dei “Sepolcri”. A lei, <> – come la definiva il nipote Ferigo – lo scrittore aveva regalato il manoscritto del “Giardino dei Finzi-Contini”, che nella prima pagina riportava la dedica autografa datata 17 dicembre 1961: <>. La giornalista Laura Laurenzi, che Teresa Foscolo (questo il nome della donna da ragazza) l’ha conosciuta bene, nel libro “La madre americana”(Solferino, 2019) scrive che la donna <>. Certo, la donna reale e quella del romanzo sono entrambe <>, e tuttavia la Laurenzi si chiede: <> A leggere le parole dell’autore del “Romanzo di Ferrara”, che si leggono in un dialogo-intervista con Ennio Cavalli del 1984, sembrerebbe di sì: <>. A dispetto di questa dichiarazione, dove non è difficile cogliere un’allusione alla persona di Teresa Foscolo, la questione relativa a chi sia la persona reale che si nasconde o ispira la figura letteraria di Micòl Finzi-Contini invece di chiarirsi si complica quando leggiamo che un amico di lunga data di Bassani, Gaetano Tumiati, ha indicato nella sorella Caterina l’ispiratrice del personaggio di Micòl: <>.Negli anni Trenta, quando trascorre con i fratelli Tumiati le vacanze estive a Cesenatico, Bassani scrive una poesia per Caterina, accompagnata da alcune righe di commento dove si legge la frase: <>. Ribadisce la testimonianza del fratello Gaetano la narratrice Roseda Tumiati. Roseda, prima di morire, ricordò che la figura di Micòl riassume le diverse donne che Bassani ha amato e frequentato: <>. Le testimonianze dei Tumiati non coincidono con le informazioni fornite dalla figlia di Bassani, Paola, secondo la quale il padre Giorgio, prima di legarsi alla moglie Valeria Sinigallia, aveva avuto una relazione importante con Aurelia Savonuzzi, <>, destinataria di una lettera in cui Bassani si mostra <>. Paola Bassani ci tiene poi a precisare che il biondo cinerino dei capelli di Micòl <<è lo stesso di un’altra donna di cui mio padre si era innamorato al tempo della stesura del romanzo, e però l’essenza chic, elegante e un po’ altera che è in Micòl corrisponde soprattutto a quella di mia mamma. Sì, c’è molto di lei in Micòl, compreso un aspetto che potrebbe apparire inverosimile e nessuno conosce. La mamma era molto chic, era una donna di elevata caratura morale, però le piacevano anche cose molto materiali, terrestri, nel “Giardino” c’è un passaggio in cui si dice che a Micòl piace pulire i polli[più precisamente, nel romanzo Micòl <>]…anche a mia mamma piaceva questo, era il suo lato viscerale e contadino>>. Testimonianze tutte veritiere, che nella sostanza confermano quanto affermato dalla madre dello scrittore nell’aprile del 1962, due mesi dopo l’uscita del celebre romanzo: <>. Nel personaggio di Micòl, dunque, l’autore del “Giardino dei Finzi-Contini” ha inteso esprimere i caratteri delle donne che lo hanno intrigato e poi tormentato negli anni della prima giovinezza fino alle soglie degli anni ’60 del Novecento.
Di: Lorenzo Catania