Domani il Prof. Alessandro Bernardi presenta la ricerca “Prison Overcrowding and alternatives to detention”
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Nuovo appuntamento mercoledì 4 giugno dalle ore 17.30 alle ore 19 nella Sala Consiliare del Dipartimento di Giurisprudenza, (corso Ercole I d’Este, 44) con il ciclo di incontri “Faccio cose…vedo gente. I mercoledì delle Scienze Giuridiche”, organizzati dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara e aperti alla città, nel corso dei quali i docenti ed i ricercatori del Dipartimento presentano la propria attività di ricerca per consentire una più approfondita conoscenza della loro attività scientifica.
Relatore della conferenza sarà Alessandro Bernardi, Professore ordinario di Diritto penale di Unife, che presenterà il progetto di ricerca internazionale “Prison Overcrowding and alternatives to detention”
Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del bando Criminal Justice – Action grants 2013, il progetto si svolge nell’arco di due anni, articolandosi attraverso molteplici attività di studio, diffusione e formazione.
“Obiettivo – spiega il Prof. Bernardi – è lo studio delle cause e l’elaborazione delle possibili soluzioni, in riferimento al drammatico problema del sovraffollamento carcerario in molti paesi UE. In questa prospettiva, la chiave di volta è data dall’analisi delle possibili alternative giuridiche alla espiazione intramuraria della pena, nella ricerca di un ragionevole equilibrio tra rispetto dei diritti del condannato, finalità rieducativa della sanzione ed insopprimibili esigenze di difesa sociale. Orizzonte della ricerca è lo spazio giuridico dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, attraverso l’analisi della disciplina vigente e delle esperienze pratico-applicative. Il gruppo dei partner del progetto ne riflette il respiro sovranazionale: vi rientrano, oltre all’Università di Milano Statale, la Université Saint-Louis di Bruxelles (Belgio), la Universidad de Castilla-La Mancha (Spagna), l’Università Babes-Bolyai di Cluj-Napoca (Romania), la Association de recherches pénales européennes (Francia)”.
“Le rispettive unità di ricerca – conclude Bernardi – si occupano dello studio e della valutazione di singoli strumenti di alternativa alla detenzione, con preferenza per quelli che hanno rivestito maggiore importanza nel proprio ordinamento giuridico. Il nostro gruppo penalistico ha, inoltre, il compito di supervisionare e coordinare l’intero progetto nonché di presentarne i risultati alla Commissione Europea”.
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