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Mercoledì 20 aprile un incontro su Virginia Woolf e Djuna Barnes presso la Biblioteca del Centro Documentazione Donna

Articolo pubblicato il 18 Aprile 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Centro Documentazione Donna

Presso la Biblioteca del Centro Documentazione Donna (via Terranuova 12/b – Ferrara) mercoledì 20 aprile 2016 alle ore 17:00 Elisabetta Roncoli terrà un incontro dal titolo “Lo stesso sangue mentre ancora scorre – Virginia Woolf e Djuna Barnes. Le ombre dell’infanzia e le luci della mente”.

Questo di mercoledì 20 è uno degli incontri del ciclo ContemporaneaMente che prosegue quello del 2014-2015 dedicato a Virginia Woolf. Per non lasciarla andare del tutto, Elisabetta Roncoli ha pensato alle scrittrici che sono vissute nei suoi stessi anni, contemporanee. Per riflettere meglio sulla loro natura ha inserito lo scherzo della maiuscola che delimita la parola mente.
E sono proprio tante tra il 1882 e il 1941, date di nascita e morte di Woolf, vissute insieme o anche solo che hanno sfiorato i suoi anni. Il fine è di mettere fianco a fianco due menti che negli stessi istanti lavoravano, creavano pensiero, occupavano un posto speciale nella vita che avrebbe lasciato eredità.
Ha iniziato Adriana Lorenzi parlando di Katherine Mansfield, una stella luminosa che ha brillato troppo poco ma intensamente, poi è stata la volta di Jane Bowles di cui ha parlato Elisabetta Roncoli, oggi, sempre Elisabetta Roncoli, propone Djuna Barnes, altre ne seguiranno, presentate da altre socie del CDD.

Djuna Barnes (1892-1982) eccentrica e geniale, è stata un’altra Mente contemporanea e vivissima, autrice di un gran numero di libri di cui due diventati, come si usa dire ora, “di culto”: Ladies’ Almanack e Nightwood (Bosco di notte). Il titolo dell’incontro è una citazione da una lettera di Djuna a Emily Holmes Coleman.

Elisabetta Roncoli è una delle socie più attive del CDD e collabora regolarmente con la rivista Leggere Donna scrivendo soprattutto recensioni di libri.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani