Mercoledì all’Ibs il libro di Shapiro “Lasciare il passato nel passato: tecniche di auto-aiuto nell’Emdr”
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da: responsabile eventi Ibs Ferrara
Le psicologhe e psicoterapeute Sandra Marchetto e Gabriella Degrandi illustrano la tecnica psicologia dell’EMDR che aiuta a superare traumi ed esperienze bloccate, con l’utilizzo anche di tecniche di auto-aiuto di facile applicazione
Creato nel 1989 da Francine Shapiro, l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) non ha mai smesso di dialogare con la ricerca scientifica, ed è oggi uno dei metodi più efficaci nel trattamento del trauma a livello psicoterapeutico. L’EMDR tiene conto di tutti gli aspetti di un’esperienza stressante o traumatica, cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale per migliorare la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. La patologia viene in questo approccio considerata come informazione immagazzinata in modo non funzionale, mentre la salute mentale è definita come un equilibrio tra ricordi positivi, da un lato, ed esperienze negative correttamente rielaborate, dall’altro.
Il tempo non guarisce tutte le ferite. Anzi, se l’evento traumatico non viene adeguatamente rielaborato, il trascorrere del tempo ne ‘congela’ il ricordo nel cervello, generando reazioni automatiche di sofferenza e disagio. Lo sa bene chi, anche dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, lo stesso identico dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato. Secondo il modello EMDR le esperienze traumatiche possono arrivare a sopraffare il sistema di elaborazione adattiva dell’informazione, non consentendogli di fare i collegamenti interni necessari per giungere a una risoluzione interna delle esperienze stesse. L’EMDR tiene dunque conto di tutti gli aspetti di un’esperienza stressante o traumatica, cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici, utilizzando i movimenti oculari o altre forme di stimolazione bilaterale per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, migliorando così la comunicazione tra gli emisferi cerebrali. La patologia viene in questo approccio considerata come informazione immagazzinata in modo non funzionale, mentre la salute mentale è definita come un equilibrio tra ricordi positivi, da un lato, ed esperienze negative correttamente rielaborate, dall’altro.
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