Da: Eventi Ferrara
Dialoga con l’autore Giada Brina.
Un terremoto ha inizio nel momento in cui finisce. A volte ci sono guerre silenziose che si combattono senza armi, cannoni né eserciti in campo, drammi che si consumano lentamente, sotto casa, come un tarlo che scava nel legno cavilloso. Senza retorica, il libro racconta l’umanità ferita dal terremoto del 2016 oltre i numeri, le macerie, le cravatte e i bei discorsi in Tv, accendendo i riflettori sulle vite di Stefano, Federica, Bruno, Alice e il piccolo Ernesto. San Vito, Gabbiano, Preci e i paesini ai margini colpiti dalle scosse sono la cornice di testimonianze vissute in prima persona dall’autore, a passo d’uomo tra alberi, borghi e animali, tessendo una rete tra le varie comunità che con tenacia resistono. Ancora. Cosa c’è oltre il sisma?
Matthias Canapini è nato nel 1992 a Fano, Marche (PU). Si occupa di reportage foto giornalistici muovendosi come freelance collaborando con giornali, portali online, associazioni e ONLUS. Lavora anche come videomaker presso una web tv regionale che si occupa di integrazione e intercultura e tiene spesso incontri, conferenze, mostre in merito ai vari viaggi realizzati finora. Ha viaggiato in Est Europa, Balcani, Caucaso, Turchia e il vicino Medio Oriente documentando tematiche diverse tra loro come i campi sfollati in Siria, le adozioni in Kosovo o l’infanzia in fuga dalla guerra in Ucraina. Tutti reportage di ambito sociale e culturale. Tra il 2015 e il 2018 ha pubblicato Verso Est, Eurasia Express. Voci dai margini, Il volto dell’altro e Terra e dissenso.
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