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Da Libera Ferrara

“Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti”
(don Giuseppe Puglisi)

Martedì 14 marzo alle ore 17.00 sarà a Ferrara nella Sala parrocchiale della Chiesa di Santa Francesca Romana (in via XX settembre) Rosaria Cascio, allieva e collaboratrice di don Pino Puglisi, il parroco antimafia di Brancaccio a Palermo.
L’incontro è organizzato dal Coordinamento di Ferrara di Libera, in collaborazione con il Presidio Studentesco “Giuseppe Francese” di Libera, la parrocchia di Santa Francesca Romana e Roberta Verri. L’iniziativa rientra nell’ambito dei 100 passi verso il 21 marzo, la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

“Mafiosi convertitevi, contro di voi don Puglisi ha vinto”, ha affermato papa Bergoglio, ricordando padre Pino Puglisi e riecheggiando l’anatema lanciato ai boss da Giovanni Paolo II più di vent’anni fa, il 9 maggio 1993 dalla Valle dei Templi di Agrigento.
Il 15 settembre dello stesso anno, il giorno del suo 56° compleanno, i mafiosi hanno ucciso don Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, che portava avanti la lotta alle mafie educando i ragazzi e dando loro un’alternativa di lavoro e legalità rispetto al binario senza uscita della criminalità organizzata.
Quella borgata di Palermo, don Pino la conosceva bene perché c’era nato, figlio di un calzolaio e di una sarta. Era tornato nel 1990, quando era stato nominato parroco a San Gaetano. Il 29 gennaio 1993 aveva inaugurato il centro “Padre Nostro”, diventato subito il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. La sua attenzione è sempre stata rivolta al recupero degli adolescenti reclutati dalla criminalità mafiosa, nel tentativo di riaffermare a Brancaccio una cultura della legalità illuminata dalla fede. Questa sua attività pastorale e antimafia – come è stato ricostruito dalle inchieste giudiziarie – ha costituito il movente del suo omicidio.
È stato proclamato beato nella sua Palermo il 25 maggio 2013.

I mafiosi volevano sconfiggere don Puglisi perché, a Brancaccio ma non solo, sottraeva loro i giovani: “Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita”, ma “in realtà è lui che ha vinto”, ha detto papa Francesco.
E non solo perché la Chiesa ha proclamato beato don Pino, sottolineando così che la vita mafiosa è incompatibile con il Vangelo. Padre Puglisi ha vinto perché altri hanno continuato il suo impegno antimafia, attraverso il lavoro con i giovani e portando la sua memoria e la sua testimonianza in giro per l’Italia.
Tra questi, Rosaria Cascio, allieva e collaboratrice di don Pino e, da vent’anni a questa parte, insegnante negli istituti superiori di Palermo.
Padre Puglisi è stato suo insegnante di religione al liceo “Vittorio Emanuele II” nel 1978 e le ha proposto di entrare nei gruppi giovanili da lui promossi all’interno del Centro Diocesano Vocazioni. È iniziato così un rapporto di conoscenza e amicizia personale, terminato soltanto con l’uccisione del sacerdote.
Nel 2005 Rosaria ha contribuito a fondare l’Associazione di volontariato “Padre Pino Puglisi. Sì, ma verso dove?” (www.simaversodove.org), insieme ad altre persone che hanno vissuto  esperienze di vita con Padre Puglisi sia a Brancaccio sia negli anni precedenti della sua vita. Per diversi anni ha collaborato all’aggiornamento dell’Archivio dell’Arcidiocesi di Palermo per la causa di beatificazione di Padre Puglisi, raccogliendo quanto direttamente riconducibile a lui (documenti personali, video, audio, foto, relazioni) o quanto viene negli anni prodotto su di lui (articoli, libri, film e filmati, documentari).
L’esperienza cumulata l’ha portata a indagare il ‘metodo Puglisi’: la metodologia pastorale, pedagogica e sociale da lui seguita nei diversi ambiti del suo impegno umano e sacerdotale, gruppi giovanili, gruppi di impegno e di lavoro, scuola, territorio, comunità, parrocchia.
È autrice dei seguenti libri sulla figura del sacerdote: “Il primo martire di mafia. L’eredità di Padre Puglisi”, Bologna, Dehoniane, 2016; “Giuseppe Puglisi. Sì, ma verso dove? Identikit di un beato animatore vocazionale”, Trapani, Il Pozzo di Giacobbe Editore, 2015; “Beato fra i mafiosi. Don Puglisi: storia, metodo, teologia”, Trapani, Di Girolamo Editore, 2013.

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