“Fottiamci, anima mia, fottiamci presto
perché tutti per fotter nati siamo;
e se tu il cazzo adori, io la potta amo,
e saria il mondo un cazzo senza questo.
E se post mortem fotter fosse onesto,
direi: Tanto fottiam, che ci moiamo;
e di là fotterem Eva e Adamo,
che trovarno il morir sì disonesto.”
Non vi è molto da aggiungere… i succitati versi tratti dalla raccolta dei ‘Sonetti lussuriosi’ di Pietro Aretino, appena pubblicati in formato ebook dalla casa editrice digitale ferrarese Tiemme Edizioni (www.tiemme.onweb.it) e disponibile nelle più importanti librerie del web, si “spiegano” da soli… sono è vero licenziosi ma è pur sempre letteratura.
Pietro Aretino (Arezzo, 1492 – Venezia, 1556) è stato poeta e drammaturgo italiano. È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato piuttosto licenzioso, fra cui i celeberrimi ‘Sonetti lussuriosi’ (1527). Scrisse anche i ‘Dubbi amorosi’ e opere di contenuto religioso, rivolte a farlo apprezzare nell’ambiente cardinalizio che a lungo frequentò. Letterato tanto amato quanto discusso, se non odiato (e per molti semplicemente spregiudicato cortigiano), fu tuttavia per diversi aspetti un modello di intellettuale rinascimentale, autore anche degli apprezzati ‘Ragionamenti’.
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Riccardo Roversi
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