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da: ufficio stampa Meis

Procede deciso verso il traguardo, il futuro Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, in cantiere (letteralmente) a Ferrara. E lungo il proprio cammino, come ha ribadito oggi in conferenza stampa il vicensindaco del Comune di Ferrara, Massimo Maisto, “la Fondazione MEIS continua a organizzare e sostenere occasioni di studio, approfondimento e riflessione sui secolari casi degli ebrei nella penisola – patria di antichissimo rito sinagogale e di accoglienza – e in Europa, accreditandosi sempre più come principale centro studi in Italia e punto di riferimento nazionale sull’ebraismo”.
L’occasione più imminente è rappresentata dal convegno internazionale “Gli ebrei nella storia del Friuli-Venezia Giulia. Una vicenda di lunga durata”, che dal 12 al 14 ottobre, presso il Salone d’Onore dell’Istituto di Cultura “Casa Giorgio Cini” (Via Boccacanale di S. Stefano, 24), contribuirà al dibattito sulla rilevanza e le peculiarità dell’esperienza ebraica dal Medioevo ai nostri giorni, passando per il tragico strappo della Shoah, in Friuli-Venezia Giulia, territorio di confine e a maggioranza cristiana, per secoli diviso fra i domini della Repubblica di Venezia e quelli dell’Impero asburgico.
Promosso dalla Fondazione MEIS, in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine e il suo Dipartimento di Scienze Umane, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste, la Comunità Ebraica di Trieste e l’Associazione per lo Studio dell’Ebraismo delle Venezie, il convegno si concentrerà sul multiculturale e cosmopolita Nordest italiano, “per focalizzare – come ha sottolineato il curatore scientifico Pier Cesare Ioly Zorattini – aspetti generali e particolari della vicenda ebraica in quell’area: le relazioni di autorevoli studiosi italiani e stranieri, e di giovani ricercatori sonderanno i complessi rapporti fra i nuclei ebraici e la società cristiana, l’organizzazione degli insediamenti ebraici e la loro vita economica, religiosa e culturale, le dinamiche della quotidianità, le conversioni e la persecuzione nazifascista, fino ai personaggi e alle famiglie illustri. Non meno cruciale – ha rimarcato Ioly Zorattini – è l’altro obiettivo del convegno, ovvero quello di evidenziare l’importanza del patrimonio culturale e monumentale ebraico presente nel Nordest e oggi a rischio di estinzione, come le antichissime epigrafi (matzevot) o le 9mila lapidi del cimitero ebraico di Trieste”.
Sul cantiere del nascente complesso museale si è concentrato l’intervento di Carla Di Francesco, dirigente generale MiBACT e consigliere della Fondazione MEIS: “I lavori al MEIS, che è già attivo da quattro anni nella Palazzina di Via Piangipane, nel settembre 2016 porteranno all’apertura di un’area giardino e di un padiglione temporaneo, destinato a ospitare conferenze, piccole mostre e attività didattiche. Nell’autunno 2017 inaugureremo il corpo C, che conterrà gli spazi espositivi, la biblioteca e il Centro di documentazione. In definitiva – ha sintetizzato Di Francesco –, terminato il primo lotto, il Museo disporrà di 760 metri quadri di aree espositive, 180 per il Centro di documentazione, 1.900 di area temporanea esterna, 300 di area polifunzionale per eventi ed esposizioni temporanee, 200 di aree didattiche”. L’ultimo atto, per il quale bisogna scorrere il calendario fino al 2019, sarà il taglio del nastro del corpo di ingresso D verso Via Rampari, recentemente ammesso a finanziamento dal MiBACT, in cui saranno situati l’ingresso definitivo del Museo, il bookshop e il ristorante.
Il programma del convegno, che è patrocinato dal Comune di Ferrara, da UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) e dalla Comunità Ebraica di Ferrara, è disponibile sul sito www.meisweb.it.

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