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Da Daniela Modonesi

È aperto per tutte le feste, a eccezione di lunedì 1 gennaio, il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS (Via Piangipane, 81 – Ferrara), che fino al 16 settembre 2018 ospita il percorso espositivo “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni”, a cura di Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, e realizzato con il sostegno del main partner Intesa Sanpaolo.

Oltre duecento oggetti – molti preziosi e rari –, fra i quali venti manoscritti, sette incunaboli e cinquecentine, diciotto documenti medievali, provenienti in gran parte dalla Genizah del Cairo, quarantanove epigrafi di età romana e medievale e centoventuno tra anelli, sigilli, monete, lucerne, amuleti, poco noti o mai esposti prima, prestati da musei italiani e stranieri di primo piano.

La mostra, che costituisce il primo segmento del percorso permanente del MEIS, comunica in modo originale l’unicità della storia dell’ebraismo italiano, descrivendo – per la prima volta con tale ampiezza – come la presenza ebraica si sia formata e sviluppata nella Penisola dall’età romana (II sec. a.e.v.) al Medioevo (X sec. d.e.v.), e come gli ebrei d’Italia abbiano costruito la propria peculiare identità, anche rispetto ad altri luoghi della diaspora.

Attraverso cinque grandi divisioni, l’allestimento dello studio GTRF Tortelli Frassoni Architetti Associati individua le aree di origine e dispersione del popolo ebraico, ripercorre le rotte dell’esilio verso il Mediterraneo occidentale, dopo la distruzione del Tempio. Documenta la permanenza a Roma e nel sud Italia, parla di migrazione, schiavitù, integrazione e intolleranza religiosa, in rapporto sia al mondo pagano che a quello cristiano. Segue la fioritura dell’Alto Medioevo e poi, in un clima politico segnato dalle dominazioni longobarda, bizantina e musulmana, il precisarsi di una cultura ebraica italiana, anche a nord. Fino alle Crociate, agli eccidi, alle conversioni forzate che segnano le comunità ebraiche tedesche, mentre quelle italiane godono ancora di una notevole stabilità e relativa convivenza con l’ambiente circostante, come testimonia l’ebreo Beniamino da Tudela nel suo “Libro di viaggi”.

A introdurre il visitatore ai temi del MEIS, l’installazione multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, a cura di Giovanni Carrada (autore di “Superquark”, responsabile del soggetto e della sceneggiatura) e di Simonetta Della Seta (Direttore del MEIS): duemiladuecento anni di storia e cultura italiana in ventiquattro minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei.

Orari di apertura: dal martedì al mercoledì e dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00, il giovedì dalle 10.00 alle 23.00 (la biglietteria chiude alle 22). Giorni di chiusura: tutti i lunedì.

Biglietto intero € 10,00, ridotto € 8,00 (dai 6 ai 18 anni, studenti universitari, categorie convenzionate); gruppi da 8 a 15 persone € 6,00 (un accompagnatore gratuito ogni 15 paganti); scuole € 5,00 (due accompagnatori gratuiti per ogni classe). Entrano gratuitamente i bambini sotto i 6 anni, i diversamente abili al 100% con un accompagnatore, i giornalisti e le guide turistiche con tesserino, i membri ICOM e i militari in divisa.

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