MechLav: il laboratorio Unife a disposizione per l’adattamento di maschere respiratorie sportive a dispositivi d’emergenza Covid-19
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Da: Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale
Anche MechLav, laboratorio di ricerca industriale dell’Università di Ferrara, dà il suo contributo alla ricerca per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.
Il laboratorio, coordinato dal Prof. Giorgio Dalpiaz e inserito nel Tecnopolo di Ferrara, sta collaborando a progetti volti a individuare soluzioni alternative ai tradizionali respiratori in utilizzo nelle strutture ospedaliere.
Nei giorni scorsi il gruppo di ricerca del team meccanico di MechLav si è messo all’opera e seguendo i disegni tecnici messi a disposizione dall’azienda Solid Energy, ha riprodotto attraverso stampa 3D, l’adattatore Emily. Il dispositivo prototipale, realizzato dal Prof. Emiliano Mucchi e dall’Ing. Federico Contro del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, potrebbe essere utilizzato, previa validazione da parte di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), insieme alla maschera Decathlon come supporto di emergenza in caso di carenza di respiratori nei reparti coinvolti dall’emergenza Covid-19.
Dopo un primo tentativo con un diverso modello di adattatore, il laboratorio è passato alla riproduzione di Emily, che si è dimostrato più performante e in grado di integrarsi in maniera più semplice alla maschera di Decathlon Easy Breath. Per la realizzazione vera e propria dei dispositivi sono state utilizzate due stampanti 3D: la Markerbot Replicator e la Markerbot Method che hanno lavorato con materiali differenti e prodotto gli adattatori con tempistiche e qualità diverse. In questo modo è stato possibile per il team di ricercatori valutare anche la soluzione migliore per una riproduzione degli adattatori in quantità più massicce.
Oltre alla maschera Emily, che potrebbe essere utilizzata per supportare la respirazione nei pazienti affetti da Covid-19, sono stati riprodotti anche dei connettori per collegare la maschera Decathlon a due filtri FFP3. Tale soluzione invece, potrebbe essere utilizzata dagli operatori sanitari come dispositivo di protezione alternativo alle tradizionali mascherine.
Dopo aver verificato in laboratorio il corretto funzionamento dei prototipi, il team di ricerca ha contattato il Prof. Alberto Papi, direttore della UO di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, e il Prof. Marco Contoli, entrambi del Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale dell’Università di Ferrara per approfondire le reali necessità in ambito sanitario e comunicare la propria disponibilità a lavorare sul progetto al fine di rendere il raccordo, il connettore e la maschera, soluzioni sicure ed efficaci per fronteggiare eventuali emergenze causate dal Covid-19 o da altri virus.
Il team di lavoro di MechLav, nell’ambito delle ricerche effettuate, sottolinea che i dispositivi prototipali prodotti non sono ancora certificati: prima di essere utilizzati dovranno superare test di laboratorio approfonditi in relazione all’usabilità, alla resistenza, alla tipologia di materiale presente nella mascherina. Oltre a questi, saranno necessari ulteriori passaggi per ottenere le certificazioni che ne autorizzino l’utilizzo in ambito sanitario.
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