Martedì 29 aprile alle 17, nei Camerini del Principe in Castello Estense, l’inaugurazione della mostra “La Leda perduta”
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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara
Sarà inaugurata martedì 29 aprile alle 17 nei Camerini del Principe in Castello Estense, la mostra “La Leda perduta: una collezione ferrarese. Divagazioni su un mito nel centenario di Michelangelo Buonarroti”, che resterà aperta fino al 18 maggio.
Per l’occasione, dunque, riapriranno al pubblico le sale che un tempo furono l’appartamento privato del duca Alfonso I d’Este, per ospitare l’esposizione curata da Lucio Scardino con catalogo pubblicato dalla Liberty House di Ferrara.
L’orario di visita è lo stesso del percorso museale del Castello Estense: dalle 9,30 alle 17,30, con ultimo biglietto alle 16,45. Invariato è anche il costo del biglietto di ingresso al Castello.
Trenta sono le opere – pittoriche, sculture, grafica – esposte per l’occasione, tutte collezionate dal curatore in circa trent’anni sul tema di “Leda”, fra le quali spiccano le firme di Renato Guttuso o degli ex docenti al liceo artistico ferrarese “Dosso Dossi”: Goberti, Guidi, Biavati, Zanni e Bonora.
L’esposizione cade volutamente nel 450simo anniversario della morte di Michelangelo Buonarroti. Proprio al grande artista toscano Alfonso I d’Este commissionò verso gli anni trenta del Cinquecento il dipinto “La Leda col cigno”, essendo il duca rimasto fortemente impressionato dal personaggio narrato da Ovidio nelle “Metamorfosi”. Libro, peraltro, molto conosciuto ed apprezzato nella corte ferrarese.
Il quadro era destinato ad arricchire la leggendaria collezione d’arte dei Camerini, ma non giunse mai a Ferrara a causa di una serie sfortunata di coincidenze. Fino ad essere bruciato per volere della regina di Francia, a causa delle presunte oscenità del dipinto.
Ne sono rimasti, però, un paio di studi preparatori dello stesso autore e varie copie cinquecentesche di vari artisti del tempo.
“La mostra – commenta la presidente della Provincia Marcella Zappaterra – si propone come un percorso iconografico lungo il tempo su questa figura femminile tuttora fonte di forte ispirazione artistica e, nello stesso tempo, ed è l’occasione per riaprire al pubblico alcuni spazi del Castello ricchi di storia e arte”.
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