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Martedì 2 febbraio Luciana Tufani al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara

da: Luciana Tufani

Martedì 2 febbraio, Luciana Tufani parlerà di “Due donne nella vita di Goldoni: Maddalena Raffi e Luisa Bergalli”.

Maddalena Raffi iniziò la sua carriera come “ballerina di corda” nella compagnia di suo fratello per poi passare a recitare nella compagnia di Girolamo Medenbach con cui Goldoni fu per anni i legato da contratto come commediografo. Negli spettacoli della compagnia Maddalena ricopriva il ruolo della “servetta” ma Goldoni ,colpito dalla personalità e dal talento dell’attrice, creò appositamente per lei personaggi a cui veniva dedicato sempre più spazio. Dalla Gastalda alla Serva amorosa e infine a La locandiera Goldoni creò dei personaggi femminili a tutto tondo che in Mirandolina di La Locandiera raggiungono la perfezione. Maddalena Raffi ebbe così modo di mostrare tutte le sue capacità che le permisero di essere considerata la migliore attrice dei suoi tempi.
Legata a Goldoni dal comune odio che le riservava Carlo Gozzi, suo cognato e commediografo rivale di Goldoni, è stata Luisa Bergalli. Intellettuale a tutto tondo, traduttrice, poeta, autrice di commedie e impresaria teatrale, Luisa Bergalli è nota soprattutto per aver curato la prima antologia di poesia scritta da donne: Componimenti poetici delle più illustri rimatrici d’ogni secolo. Sposata a Gasparo Gozzi col quale condivise l’impresa di fondare un teatro che ebbe scarsa fortuna, dovette sobbarcarsi gran parte dell’impegno di mantenere la famiglia. Il cognato Carlo, persona collerica e vendicativa, l’accusava invece del dissesto finanziario dei Gozzi e questo per invidia della fama di cui godeva e dell’influenza che aveva su Gaspare che, come lei, apprezzava le commedie di Goldoni fortemente avversate da Carlo.
Luisa Bergalli permetterà di collegare l’incontro al Comunale con quello che venerdì 5 febbraio, alle ore 16.30, si terrà al Centro Documentazione Donna, via Terranuova 12/b, in cui si parlerà di Elisabetta Caminer, giornalista e sostenitrice del teatro di Goldoni, e di altre intellettuali e salottiere della Venezia del Settecento.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)