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Martedì 17 marzo, “Il Lago dei cigni” interpretato da Natalia Osipova

Articolo pubblicato il 11 Marzo 2015, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Ufficio stampa Studio Sottocorno

In diretta dalla Royal Opera House di Londra in 80 sale in tutta Italia

L’interpretazione di Natalia Osipova rende questa data un appuntamento da non perdere. La grande ballerina, entrata a far parte del corpo di ballo del Royal Ballet nel 2013, è riconosciuta a livello internazionale come la star assoluta del balletto mondiale.

Attraverso questa produzione, Anthony Dowell si è posto lo scopo di tornare ad un’ autentica versione della coreografia creata dal grande Marius Petipa e da Lev Ivanov nel lontano 1895 per il Teatro Mariinsky. Le scenografie di Yolanda Sonnabend si rifanno alla Corte Imperiale Russa di quel periodo, unendo accuratezza storica e fantasia gotica.

Le scene di corte del I e del III Atto presentano uno stile glamour ispirato a Carl Fabergé, mentre i celebri atti “bianchi” sono ricchi di nebbia, ombra e luce lunare.

Il lago dei cigni rappresenta la perfetta unione di coreografia e musica ed è diventato sinonimo del balletto stesso e fonte d’ispirazione per generazioni e generazioni di ballerini, nonché emblema della cultura popolare. Dai primi giorni del Vic-Wells Ballet, questo il nome della compagnia di ballo degli anni Trenta che diventò poi Royal Ballet, è stato uno dei titoli di punta al Covent Garden. Si tratta di una lunga ed importante storia, testimoniata dalla collezione di costumi e scenografie custodita negli archivi della Royal Opera, dove si trovano i tutù e le corone indossati da Odette/Odile nelle differenti epoche.

Odette/Odile Natalia Osipova Prince Siegried Matthew Golding

Orchestra della Royal Opera House

Direttore d’orchestra Boris Gruzin Produzione Anthony Dowell

Coreografia Marius Petipa e Lev Ivanov Scenografie Yolanda Sonnabend

Coreografie aggiuntive Frederick Ashton e David Bintley

Costo biglietto: 10 -15 euro

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani