da: ufficio stampa A.N.B.I.
A FIRENZE LA CONFERENZA NAZIONALE ANBI
L’ACQUA SOLLECITA SENSIBILITA’ COMUNI PER UN ALTRO MODELLO DI SVILUPPO DELL’ITALIA: QUELLO DEL TERRITORIO
VINCENZI: “AMBIENTE, LEGALITA’, INNOVAZIONE, EUROPA, ISTITUZIONI, PARTECIPAZIONE: SONO QUESTE LE PAROLE D’ORDINE DI UN SENTIRE COMUNE ATTORNO AL FUTURO DELLA RISORSA IDRICA”
“Attorno al futuro della risorsa idrica si gioca una partita determinante per il modello di sviluppo italiano. Per questo è ora di essere protagonisti di una battaglia culturale per consolidare una percezione della risorsa acqua che, seppure dominante nella coscienza dei singoli, non riesce ad essere tradotta con la determinazione necessaria a renderla protagonista nelle politiche di sviluppo del Paese. Per questo, stringiamo alleanze non solo con il comparto agricolo, ma con il mondo accademico, istituzionale, ambientalista e della società civile.”
Lo ha affermato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio ed Acque Irrigue (ANBI) a conclusione della Conferenza Nazionale “Acqua, motore della green economy”, tenutasi a Firenze alla presenza di autorevoli rappresentanti di Istituzioni, Enti Locali, Organizzazioni Professionali Agricole, mondo accademico, associazioni ambientaliste, società civile.
“Gli interventi, ma soprattutto la sottoscrizione di Protocolli d’Intesa con Federconsumatori, Università IUAV di Venezia, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale (C.I.R.F.) – ha proseguito il Presidente ANBI – sono un’ importante testimonianza del credito conquistato dai Consorzi di bonifica con il quotidiano lavoro a tutela del territorio.”
“La nostra storia è cambiata – ha aggiunto il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano – Stiamo frequentando il futuro, facendoci inseguire in campi quali quelli dell’innovazione e della trasparenza. La strada è segnata e le qualificate presenze registrate a Firenze dimostrano che il nostro sforzo è apprezzato e condiviso da crescenti settori della società, che credono in un diverso modello per ! il rilancio economico del Paese, al cui centro non può che esserci la tutela e la valorizzazione del territorio, indispensabile fattore di sviluppo.”
INTERVENTO INVIATO ALLA CONFERENZA NAZIONALE “ACQUA, MOTORE DELLA GREEN ECONOMY”
IL MINISTRO GALLETTI: “IL 3 MARZO APPROVEREMO I PIANI DI GESTIONE DELLE ACQUE”
“Da qualsiasi punto di vista la si veda, la gestione virtuosa della risorsa idrica rappresenta oggi un elemento necessario e qualificante per un Paese, che voglia non solo puntare sulla tutela ambientale e la valorizzazione della biodiversità, ma che scelga di avviare il suo modello di sviluppo economico verso l’unica strada vincente per il futuro, quella della sostenibilità.”
Lo sostiene il Ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti, nell’intervento inviato alla Conferenza Nazionale “Acqua, motore della green economy”, organizzato a Firenze dall’ANBI grazie al cofinanziamento della Commissione Europea.
“C’è allora quanto mai bisogno di ragionare, come sta facendo il Governo, in termini di programmazione, di investire e semplificare, di mettere a sistema esperienze comuni come abbiamo scelto di operare nel campo della sicurezza idrogeologica del Paese e sul tema della siccità. Proprio su quest’ultimo aspetto- prosegue la nota di Gian Luca Galletti – ritengo che la creazione, su impulso del Ministero dell’Ambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, di “Osservatori permanenti per la gestione delle risorse idriche” all’interno di ciascuno dei distretti idrografici in cui è ripartito il territorio nazionale, con l’obiettivo di fornire indirizzi sulla regolamentazione dei prelievi e degli utilizzi, possa rivelarsi una novità certamente importante su un tema che ha bisogno, vista la crescente necessit&a! grave; di adattamento a nuove condizioni atmosferiche, di nuovi e più efficaci strumenti di conoscenza e di gestione integrata, che presuppongono una forte alleanza istituzionale tra tutti i soggetti competenti, come è appunto proprio l’ANBI. La centralità di questa scelta trova un riscontro immediato nei Piani di gestione delle acque ai sensi della Direttiva 2000/60/CE, che andremo ad approvare definitivamente il prossimo 3 marzo nei Comitati istituzionali delle Autorità di bacino e costituirà uno dei tasselli più significativi, su ci si svilupperà la costruzione della futura governance distrettuale alla luce di quanto previsto nel Collegato Ambientale. Sul tema della depurazione poi, ci stiamo muovendo su tutto il territorio per una profonda ristrutturazione della governance, chiedendo alle Regioni tempi certi e responsabilità chiare per cancellare quei ritardi del passato che non erano ieri e non sono ancor pi&u! grave; accettabili oggi sotto il profilo sociale, economico e anche culturale. Il dato di fatto – conclude il Ministro dell’Ambiente – è che a distanza di ben 20 anni dalla Legge Galli, che istituiva il servizio idrico integrato, persistono ancora criticità in termini di gestione e di infrastrutturazione, che espongono i cittadini a gravi disagi e l’Italia al rischio di pesanti multe da parte dell’Europa.”
APPROCCIO INTEGRATO E SAPERE CONCRETIZZATO: DUE NUOVI ORIZZONTI LANCIATI DALLA CONFERENZA NAZIONALE “ACQUA, MOTORE DELLA GREEN ECONOMY”
“I Consorzi di bonifica sono esempio di quella concretezza del sapere, che dovrebbe essere base per una nuova pianificazione del territorio”: è uno dei concetti (espresso nel caso da Alberto Ferlenga, Rettore Università IUAV di Venezia) attorno al quale si è coagulato consenso alla Conferenza Nazionale “Acqua, motore della green economy”, organizzata a Firenze dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
Un altro, nuovo concetto condiviso è stato quello di “approccio integrato” (lanciato, ad esempio, da Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti), vale a dire un piano nazionale di progetti, che uniscano funzioni di difesa idrogeologica e di salvaguardia dell’ambiente. Tale concetto è stato ripreso anche da Gaia Checcucci, Direttore Generale Salvaguardia Territorio e Acque presso il Ministero Ambiente, che ha annunciato l’imminente presentazione dei masterplan per la pianificazione del sistema nazionale delle acque secondo il modello richiesto dall’Unione Europea.
Terzo concetto, su cui l’ANBI è impegnata a “creare rete” è quello della legalità, un’esigenza crescente anche nel mondo legato alla gestione della risorsa idrica. In questo quadro, Salvatore Giacchetti, Presidente Aggiunto Onorario Consiglio di Stato, ha proposto l’introduzione del reato di attentato all’ambiente.
La concretezza dell’agire dei Consorzi di bonifica è stata riconosciuta nell’intervento di Luca Sani, Presidente Commissione Agricoltura Camera Deputati, che ha sottolineato come i 300 milioni destinati al Piano Irriguo Nazionale siano una scelta a favore del “made in Italy” agroalimentare da frequentare tramite la affidabilità e la buona reputazione dei Consorzi di bonifica, sottolineando come la gestione collettiva ed integrata dell’acqua fatta dai Consorzi di bonifica sia una risorsa per il Paese e che per questo si sta pensando di ampliarne l’area di operatività.
Nella mattinata sono intervenuti anche Michele Pisante, Commissario Delegato CREA; Massimiliano Atelli, Pubblico Ministero Procura Regione Toscana- Corte dei Conti; Massimo Bastiani, Coordinatore Tavolo Nazionale Contratti di Fiume; Andrea Goltara, Direttore Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale (C.I.R.F.).
“Il trait d’union fra gli interventi – ha commentato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI – conferma la nostra tesi: da Firenze può, anzi deve nascere un’alleanza fra quanti sostengono una crescita e del Paese, legata alla valorizzazione di quella economia del territorio, di cui l’acqua è elemento fondamentale.”
“La Conferenza Nazionale Acqua, motore della green economy, organizzata in occasione dei 50 anni dall’alluvione fiorentina, è un passo importante – ha aggiunto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – che testimonia la maturità della proposta dei Consorzi di bonifica, la cui esperienza è ormai capace di coagulare interessi trasversali: dalle Istituzioni alla società civile.”
VENETO – IMPIANTO IRRIGUO UNICO IN ITALIA, PROTAGONSITA A FIRENZE
Fitodepurare l’acqua per un’irrigazione di qualità: questo il leit-motiv, che ha portato alla creazione del bacino irriguo denominato “Monastero”, a Montagnana, nel padovano, un’esperienza unica in Italia, che è stata presentata anche nel corso della Conferenza Nazionale ANBI a Firenze. Si tratta di un’area di circa novecento ettari, dove le acque provenienti dal fiume Fratta, tramite un’opera di presa, entrano all’interno di un bacino di lagunaggio e fitobiodepurazione verticale a ciclo continuo, che ha lo scopo di trattare le acque prelevate e ridurne di oltre il 90% la carica microbatteriologica. Per evitare lo spreco ! della risorsa idrica, un sottobacino di circa centottanta ettari è irrigato tramite una rete in pressione, lunga circa tredici chilometri, che “consegna” l’acqua depurata alle aziende agricole. I rimanenti 720 ettari del bacino Monastero sono irrigati grazie all’ “impinguamento” delle canalizzazioni consortili. Il progetto del Consorzio di bonifica Adige Euganeo (con sede ad Este, in provincia di Padova) è stato finanziato dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali, per un importo di € 4.221.067,30.
MARCHE – COLLAUDATO NUOVO IMPIANTO IRRIGUO
Si sono concluse positivamente tutte le prove di funzionalità del nuovo impianto irriguo ampliato nella bassa valle del fiume Musone: la superficie ora irrigata è passata a 4.460 ettari e coinvolge la bassa valle del Musone, nei comuni di Osimo, Castelfidardo e Recanati. Sono stati attrezzati 3 nuovi settori irrigui, che contano su altrettanti serbatoi di compenso in posizione dominante rispetto alle superfici da servire. Si conclude così un iter durato 10 anni, molto articolato e complesso. Una prima versione del progetto esecutivo (datato novembre 2006) prevedeva investimenti per 25 milioni di euro, inizialmente finanziati e poi revocati per mancanza di fond! i. Il Consorzio di bonifica Marche (con sede a Pesaro) ha tenacemente insistito per il finanziamento, rivisitando il progetto e finalmente nel Febbraio 2012 è stato disposto il finanziamento di 20.948.650 euro da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; così, dopo l’acquisizione di ulteriori autorizzazioni, nel 2013 è stato possibile avviare l’intervento. I lavori sono stati iniziati ed ultimati in 2 anni e nel Giugno dell’anno scorso il nuovo impianto ha fatto le prime erogazioni idriche agli utenti, nonostante gli ulteriori tagli, che nel frattempo avevano ridotto il finanziamento a 14.580.000 euro. Per tutto il secondo semestre 2015 si sono susseguite prove e verifiche, che hanno portato al collaudo dell’opera lo scorso Dicembre.
EMILIA-ROMAGNA – SOPRALLUOGO SULL’ARDA
Effettuare sopralluogo in Val d’Arda, dall’Appennino al fiume Po, dalla diga di Mignano fino ad isola Serafini, per comprendere in modo approfondito le criticità idriche e idrogeologiche, l’incidenza e l’apporto fondamentale fornito dall’invaso gestito dal Consorzio di bonifica di Piacenza (con sede in città) e le priorità più attuali in pianura, affinché non si verifichino ancora gli straripamenti degli anni scorsi: così il Prefetto di Piacenza (Anna Palombi), l’Assessore alla Difesa del Suolo della Regione Emilia Romagna (Paola Gazzolo), la Vicepresidente della Provincia di Piacenza (Patrizia Calza), un nutrito gruppo di ! sindaci dei Comuni attraversati dall’Arda hanno preso parte ad un lungo tour organizzato dall’ente consortile negli snodi nevralgici del territorio. Al termine della visita, Paola Gazzolo ha dichiarato: “Fino ad ora abbiamo realizzato numerosi interventi mirati per un valore complessivo di 2.200.000 euro; alla luce degli studi fatti abbiamo compreso che servono altri fondi e l’obiettivo più immediato è quello di aggiungere altri 2 milioni per la salvaguardia e la messa in sicurezza del territorio.” Dal canto suo il Prefetto ha sottolineato come “ i rilasci d’acqua, anche in periodi di piena, siano gestiti molto bene e in modo corretto dall’ente consorziale, con cui la Prefettura di Piacenza ha un rapporto costante di collaborazione attiva”.
LOMBARDIA – TAVOLO SULLA SICCITA’, ATTO SECONDO
Per discutere sulla situazione e sui pericoli di un’incombente siccità primaverile-estiva, che colpirebbe tutti i settori economici, Regione Lombardia ha istituito un tavolo, intorno a cui raccogliere tutti gli enti e i portatori d’interesse: le Amministrazioni Provinciali, ANBI Lombardia, i Consorzi di bonifica ed irrigazione, le Organizzazioni Professionali Agricole, i consorzi regolatori dei laghi, A.I.Po e le aziende idroelettriche.
La seconda convocazione del tavolo, coordinato dagli Assessori Regionali , Viviana Beccalossi (Territorio), Gianni Fava (Agricoltura) e Claudia Terzi (Ambiente), ha visto una grande partecipazione.
La situazione delle disponibilità idriche, nonostante l’apporto delle precipitazioni avvenute nella prima parte del mese di Febbraio, continua a rimanere critica, perchè le mancate precipitazioni di Novembre e Dicembre non possono più essere recuperate.mSi registra infatti un incremento del 26% nel volume d’acqua, invasato nei laghi rispetto a quanto riferito nell’incontro di Gennaio, ma i volumi immagazzinati restano ben al di sotto delle medie annuali (38% in meno rispetto all’anno critico di riferimento 2007). Situazione migliore, invece, per le riserve d’acqua sotto forma di neve: gli accumuli nevosi sono passati dai valori nulli di Gennaio a valori poco al di sopra dell’anno critico di riferimento (2007). L’attuale carenza idrica avrà i primi effetti negativi sull’agricoltura già a partire dal mese di April! e, mese nel quale le colture risicole entrano in sommersione. Resta pertanto necessario monitorare costantemente la situazione e continuare a garantire una gestione coordinata della risorsa idrica sul territorio anche grazie all’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici istituito di recente, nell’attesa che il Governo provveda ad emanare il bando per l’utilizzo dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale (quasi trecento milioni di euro), che potrebbero essere utilizzati per interventi e migliorie in ambito irriguo.
Inoltre per aumentare la disponibilità di acqua per l’irrigazione, la Regione Lombardia ha sollecitato il Ministro dell’Ambiente, affinché attivi al più presto il confronto con le autorità svizzere in favore di un aumento delle quote di invaso d’acqua nel lago Maggiore, portando il livello idrico da 1,25 a 1,5 metri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende.
Per quanto riguarda il tema del Deflusso Minimo Vitale (DMV), ossia quel quantitativo di acqua rilasciata dalle opere di captazione in grado di garantire la naturale integrità ecologica del corso d’acqua interessato, è stato ribadito che è necessario dichiarare lo stato di crisi per poter operare in deroga al DMV.
Nel corso della discussione tutti gli interventi hanno evidenziato la gravità della situazione ed avanzato concrete proposte. In particolare, il Parco del Ticino ha accolto con favore la proposta di aumentare a m. 1,50 l’altezza idrometrica del lago Maggiore, sottolineando che, sulla base studi di simulazione relativi alla situazione idrica attuale, tale misura potrebbe tradursi nella disponibilità di 1 settimana aggiuntiva di irrigazione nel periodo estivo.
In generale, dai Consorzi di bonifica lombardi sono pervenuti segnali di grande preoccupazione nei confronti della stagione irrigua del 2016.
“La situazione attuale non è più un’eccezione ma purtroppo sta diventando la normalità – ha concluso l’Assessore, Beccalossi – E’ necessario immaginare una gestione diversa dell’acqua e in questo senso i Consorzi di bonifica sono una risorsa per la Regione Lombardia, di cui sono i principali interlocutori per la salvaguardia del territorio e la corretta gestione dell’acqua irrigua.”
Il tavolo è stato aggiornato al 23 Marzo p.v. in corrispondenza del convegno “Lombardia d’acqua” organizzato da ANBI Lombardia.
TOSCANA – CONSORZIO A RAPPORTO COSTRUTTIVO
Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno (con sede a Firenze) ha relazionato sulla sua attività al Consiglio Comunale di San Gimignano: nel 2015 sono stati circa centocinque i chilometri di manutenzioni ordinarie in tutta la provincia senese e solo a San Gimignano sono stati effettuati ben 27 interventi di manutenzione incidentale per un valore totale di oltre centomila euro. Poi ci sono gli interventi straordinari, per i quali l’ente consortile è spesso chiamato a progettare, cofinanziare, affidare e seguire l’esecuzione: tra questi sono stati recentemente completati i lavori di taglio selettivo della vegetazione arborea sui torrenti Agliena e Casciani e sul borro dei Fossati ! (125.000 euro), mentre è in corso una campagna di tagli selettivi che interessa anche il territorio di San Gimignano sull’Elsa, sul torrente Foci e sul botro di Bacchereto per un importo totale che supera i trecentomila euro. Sono stati anche anticipati i prossimi interventi in programma, tra cui la sistemazione del tratto terminale del torrente Casciani per quasi cinquecentomila euro.
UMBRIA – CONTRATTO TERRITORIALE PER IL NERA
Dopo alcuni mesi di preparazione è stato definito il progetto, promosso in collaborazione con l’Autorità di Bacino del fiume Tevere, per l’avvio di un Contratto Territoriale riguardante il fiume Nera nel tratto che connette l’asse Terni – Marmore – Piediluco, attraversando la città di Terni. La zona interessata fa parte di un più ampio percorso denominato “Trekking del Nera”, che si sviluppa per oltre cento chilometri e coinvolge due regioni (Umbria, Marche), le province di Terni, Perugia e Macerata, il Parco Nazionale dei Sibillini, il Parco Regionale del Nera ed 11 comuni. Il progetto si propone di costruire un sistema volto ad educazione, informazione e sensibilizzazione sui valori ed i rischi connessi all’ambiente fluviale ed alla riso! rsa acqua. Si basa sull’integrazione dei programmi di attività didattiche già svolti dal Consorzio di bonifica Tevere Nera (con sede a Terni) con il sistema di fruizione del fiume Nera progettato dal Comune di Terni (trekking del Nera). Gli obbiettivi del progetto sono: introdurre nuove modalità di fruizione dell’ambiente fluviale, sensibilizzando alla tutela del fiume; diffondere la conoscenza della risorsa acqua; favorire la fruizione del fiume legandola ad un turismo sostenibile; promuovere ed incentivare l’applicazione di buone pratiche nell’utilizzo delle acque.
VENETO – VERSO IL CONTRATTO DI FIUME BRENTA
Presente l’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Pan, la sede del Consorzio di bonifica Brenta, a Cittadella nel padovano, ha ospitato uno degli incontri territoriali previsti per la predisposizione del Contratto di fiume per il Brenta; erano presenti numerose istituzioni e varie associazioni, segnale di grande partecipazione ed interesse. Sono state evidenziate le problematiche legate al rischio idraulico, ma anche alla siccità, rilanciando l’idea del serbatoio del Vanoi, perché il cambiamento climatico richiede di tesaurizzare l’acqua, cioè trattenerla quando è tanta e rilasciarla quando è poca; ormai non vi sono alternativ! e. L’ente consortile ha esternato anche preoccupazione nei confronti di progetti regionali che, a fronte di interventi di consolidamento degli argini, prevedono la compensazione, cioè l’escavazione di inerti in Brenta, prassi già subita dal territorio nel recente passato con risultati particolarmente negativi. Si è anche parlato di valorizzazione di contesti legati al Brenta, ad esempio le antiche prese irrigue, le ville, i percorsi di fruizione; è stato così ricordato che l’ente consorziale propone da tempo la realizzazione di un percorso lungo il canale Medoaco (tra il parco di San Lazzaro ed il centro storico di Bassano del Grappa) e di cui a breve sarà realizzato un tratto dimostrativo.
CALABRIA – FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA NELL’INTERESSE DEGLI STUDENTI
E’ stato sottoscritto, nella sede consortile, un Protocollo d’Intesa tra la Fondazione Università di Catanzaro “Magna Graecia” ed il Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede a Catanzaro). Il documento, che si articolerà in una serie di specifici Accordi di Programma, è frutto di una collaborazione tra gli enti e parte dall’assunto che, per migliorare la qualità della vita, occorre portare avanti un modello di sviluppo, che abbia il suo cardine nel territorio con i suoi valori ed elementi di distintività.
Sono previsti interventi costanti, in base alle indicazioni della Fondazione UMG all’ente consortile, per valorizzare sempre più gli spazi destinati agli studenti. L’importante collaborazione ha anche altri 2 aspetti di assoluto rilievo: uno è relativo alla promozione di iniziative culturali e turistiche; l’altro prevede di sviluppare forme di interscambio su attività di ricerca applicata, didattica e studio, nonchè di formazione permanente per il personale consortile.
LOMBARDIA – CONSORZIO, PUNTO DI RIFERIMENTO
Una convenzione quadro tra il Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi (con sede a Milano) e l’utenza della Roggia Bolognini regolerà la prossima collaborazione, tra i 2 soggetti, all’insegna di una proficua sinergia per quanto riguarda, in particolare, la gestione tecnica ed amministrativa della rete irrigua e di bonifica, nonchè la realizzazione di interventi di divulgazione e vigilanza. Il Consorzio degli Utenti di Roggia Grande Bolognini gestisce attualmente un comprensorio di oltre quattromila ettari, irrigandolo con acque prelevate dal fiume Lambro Meridionale.
Per una realtà simile, l’ente consortile può senza dubbio rappresentare un interlocutore autorevole per la trattazione e la risoluzione di alcune problematiche presso gli enti preposti, in particolare la Regione Lombardia. Alla convenzione, che prevede tra l’altro una rappresentanza consortile in seno all’Assemblea dei “delegati di bocca” del Consorzio Bolognini, seguiranno accordi attuativi specifici sulle varie tematiche da affrontare. Il Consiglio di Amministrazione dell’ “ETVilloresi” ha anche convalidato la convenzione con l’Utenza Roggia Usella-Miradola per la formalizzazione dell’incarico, in seno all’ente consorziale, di “regolatoria” e di assistenza tecnico-amministrativa.
EMILIA-ROMAGNA – DUE CONFERME
Franco Dalle Vacche, che aveva già guidato l’ente nel precedente mandato ordinario (2011-2015), è stato confermato Presidente del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara (con sede a Ferrara); in Consiglio di Amministrazione siederanno anche i Sindaci di Lagosanto, Ostellato e Poggio Renatico in rappresentanza dei Comuni del comprensorio consortile. “Il rinnovamento nella continuità rappresenta un grande valore, soprattutto se all’esperienza di chi è stato confermato si aggiunge, da parte degli Amministratori di nuova elezione, la volontà prima di tutto di conoscere e comprendere, poi di proporre contributi e visioni nuove”: queste le prime parole del confermato Presidente.
Alla presidenza del Consorzio di bonifica Parmense (con sede a Parma), presente l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna (Simona Caselli), è stato invece rieletto Luigi Spinazzi, titolare di un’azienda operante nel settore dell’allevamento. “Auspico –ha affermato Spinazzi – che l’impegno di tuttim sia rinnovato sui fronti più caldi, cui stiamo ponendo grande attenzione: l’ultimazione della cassa di espansione del Burla, fondamentale per la messa in sicurezza di una ampia area di territorio, Prma compresa; il progetto di innovazione all’impianto idrovoro di Bocca d’Enza; la lotta quotidiana al dissesto con un potenziamento del progetti Difesa Attiva Appennino e SOS B! onifica, realizzati con le amministrazioni locali e l’indispensabile collaborazione degli agricoltori.”
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