Da ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna
Il consigliere regionale della Lega Nord ha depositato ieri una Risoluzione (dopo aver presentato ben 2 interrogazioni in pochi mesi) con la quale impegna la Giunta ad attivarsi per far sì che lo scalo bolognese abbia un presidio medico fisso. “La Regione non può rimanere in silenzio”
“La morte di un turista russo, avvenuta il 5 maggio scorso, che si è sentito male ed è deceduto subito dopo aver passato i controlli di sicurezza, in attesa dell’imbarco, all’aeroporto Marconi di Bologna, non solo poteva ma doveva essere evitata”. Sulla necessità di un presidio medico attivo 24 ore su 24 all’interno dello scalo aereo bolognese la Regione era informata da tempo: già lo scorso anno, in due diverse interrogazioni avevo chiesto alla Giunta ad attivarsi per garantire un presidio medico all’interno della struttura aeroportuale. Ma così non è stato, ed oggi siamo qui a piangere l’ennesima morte evitabile”.
Così il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, che oggi ha depositato una Risoluzione che impegna la Giunta di viale Aldo Moro ad “attivarsi nei confronti della società Aeroporto “Guglielmo Marconi” di Bologna affinché il prima possibile regolarizzi la propria posizione, inserendo all’interno del proprio PSSA (Pronto soccorso sanitario aeroportuale) almeno la presenza di un medico (in realtà tre per consentire la turnazione durante le ore di traffico aereo, dalle 6 alle 22)”.
“La morte del turista russo è la quarta che si verifica all’interno del Marconi dal 2015: prima di lui, il 5 agosto 2015 perse la vita un bambino di 11 anni, quindi, il 25 ottobre 2015 un addetto dell’aeroporto colpito da un arresto cardiaco, e il 24 marzo del 2017 un camerunense di 68 anni, morto al check-in mentre stava partendo per Instanbul” spiega il consigliere leghista.
“Quattro morti assurde riconducibili al fatto che il PSSA dell’aeroporto Marconi non si avvale della presenza fissa di un medico dal primo gennaio 2015, ma assicura solo la presenza di personale infermieristico soccorritore. Bene, visto e considerato che la Regione Emilia-Romagna detiene diverse quote della società Aeroporto Marconi, che l’Ausl di Bologna ha dato la propria disponibilità a valutare richieste dalla Direzione della società Aeroporto circa l’attivazione di una presenza medica presso lo scalo, e che, ad oggi il “Marconi” non sta rispettando le Linee Guida di Enac, che prescrivono la presenza di un medico “H 24”, la Giunta regionale non può più permettersi di rimanere inerme e in silenzio. Deve immediatamente attivarsi per far sì che lo scalo bolognese abbia un presidio medico fisso!” conclude Marchetti.
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