Da: Gruppo Lega Nord Emilia Romagna
Il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti: “Dal “business park” la Aziende sanitarie bolognesi hanno incassato “appena” 336 mila euro nel 2015: un cifra irrisoria nel loro bilancio complessivo. Perché, dunque, anziché far pagare i cittadini ammalati o i loro famigliari l’Ausl non mette a bilancio i fondi risparmiati grazie alla riduzione dell’attività dell’Hub di via Mattei, dove vengono accolti i richiedenti asilo?”
“Se è vero che ospedale è sinonimo di sofferenza, punto di riferimento obbligatorio per i malati, per chi deve assistere un proprio congiunto o vegliare il caro estinto, è altrettanto vero che fare cassa su questi cittadini è, oltreché amorale, anche scandaloso. Tanto più che dal “business” dei parcheggi davanti ai nosocomi bolognesi le Aziende sanitarie non raccolgono cifre importanti, affatto decisive per i bilanci delle aziende medesime se si considera come solo nel 2015 i ricavi dell’Ausl siano stati pari a 336mila euro”.
Così il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, punge le “celebrazioni” mediatiche connesse all’entrata in funzione, davanti all’Ospedale Maggiore, del nuovo impianto finalizzato ad allontanare dal parcheggio i questuanti e risolvere così i problemi di sicurezza denunciati con insistenza negli ultimi mesi dai cittadini. Un impianto tecnologicamente avanzato voluto dal Comune e realizzato da Tper, con il fornitore Parkit che utilizza sbarre per l’accesso e due casse automatiche per il pagamento della sosta: una all’interno del parcheggio e l’altra nell’atrio d’ingresso dell’Ospedale Maggiore.
“Con le loro dichiarazioni di giubilo gli assessori alla Mobilità, Irene Priolo, e alla Sicurezza, Alberto Aitini, per il nuovo impianto – commenta il consigliere leghista – dimostrano di guardare al dito anziché alla luna, giacché il vero problema da risolvere è quello connesso ai parcheggi a pagamento dei nosocomi. Un business scandaloso e di risibile entità per i bilanci delle Aziende sanitarie locali. A tal punto risibile che potrebbe essere risparmiato ai cittadini. Come? Ad esempio mettendo a bilancio delle Ausl i soldi risparmiati grazie alla riduzione dell’attività dell’Hub di via Mattei, dove vengono accolti i richiedenti asilo. Tale Hub, infatti, sino ad oggi è stato finanziato anche con fondi dell’Ausl. Quella medesima Ausl che, con l’istituzione dei parcheggi a pagamento, sta “facendo cassa” sulla sofferenza dei cittadini malati e delle loro famiglie” conclude Marchetti.
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