Marchetti (LN): “La riorganizzazione della sanità regionale? Tante valutazioni sul nulla…”
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Da Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna
Il consigliere regionale della Lega Nord, attacca la Commissione Sanità della Regione: “Quali sono gli obiettivi dati alle aziende sanitarie? Il Pd tiri fuori i documenti e ci illustri il piano di riorganizzazione dell’Area Metropolitana”
“Questa mattina la Commissione Sanità della Regione ha approvato la delibera relativa alle Linee di programmazione e di finanziamento delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale per l’anno 2018, che tra gli obiettivi prevede appunto l’avanzamento della riorganizzazione della rete ospedaliera avviata nel 2015. In altre parole, il piano nel quale sono stabiliti i finanziamenti e gli obiettivi dati alle aziende sanitarie del territorio. Peccato che, ad oggi, di questa riorganizzazione della rete ospedaliera a livello metropolitano, non abbiamo ancora visto alcun documento. In altre parole, non c’è traccia del documento che dovrebbe sancire le linee guida del piano”.
Così il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, stigmatizza quando avvenuto questa mattina in Commissione.
“Com’è possibile presentare osservazioni a un Piano già confezionato e del quale il Pd non ha fatto parola in Commissione?” chiede il consigliere leghista.
“Venendo allo specifico: all’interno delle Linee di programmazione e di finanziamento delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale, è prevista anche la riorganizzazione della rete ospedaliera, un processo, avviato nel 2015, sul quale regna ancora molta incertezza. Su quale direttrice è stata incanalata la sanità imolese? La bozza di riorganizzazione a livello metropolitano, che interessa, per l’appunto, anche il territorio imolese, che fine ha fatto? Valutare documenti senza avere alcun elemento in mano è a dir poco difficile” sottolinea l’esponente del Carroccio, che chiosa: “Il Pd sta forse aspettando l’esito del ballottaggio delle amministrative imolesi prima di presentarci il documento? Una cosa è certa: lavorare in queste condizioni è pressoché impossibile”.
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