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Da: PD Stampa

Marchetti, Caliandro e Calvano: “contributi a chi deve acquistare parrucche come presidi sanitari”

Una risoluzione PD in Regione a sostegno concreto dei malati oncologici o affetti da patologie autoimmuni prima fra tutte l’alopecia

La perdita dei capelli durante i trattamenti antitumorali o a causa di patologie autoimmuni come l’alopecia, porta ad una condizione psicologica di estremo disagio nei pazienti. Per questo i consiglieri regionali Francesca Marchetti, Stefano Caliandro e Paolo Calvano hanno presentato una risoluzione per garantire il pieno sostegno a questi malati.

“Patologie di questo tipo causano notevoli sofferenze psicologiche nelle persone, che vedono colpire oltre alla propria salute anche il proprio aspetto fisico con riflesso quindi anche la socialità – spiegano –. Spesso, soprattutto fra le donne e i bambini, è frequente l’utilizzo di parrucche che rappresentano veri e propri presidi sanitari. L’acquisto e la manutenzione di una parrucca però implicano ingenti costi, che non sempre sono affrontabili dai malati. Attualmente queste spese possono essere detratte fiscalmente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, allegando idonea documentazione. Alcune Regioni italiane stanziano contributi per l’acquisto ai pazienti oncologici. Inoltre, grazie all’importante lavoro dell’associazionismo sono attivi in diversi territori, progetti a sostegno sia dell’acquisto di parrucche sia per la distribuzione gratuita o in comodato d’uso. La Regione Emilia-Romagna, in risposta alla petizione sulla piattaforma Change.org, ha già assicurato che presto verrà fissato un contributo regionale alle donne che richiederanno la possibilità di avere gratuitamente la parrucca a seguito di malattia oncologica. Allo stesso tempo, la nostra Regione chiederà al Ministero della Salute di inserire questa prestazione nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel Patto per la salute affinché diventi un diritto in tutto il Paese”.

I dem sottolineano inoltre anche la necessità di istituire un tavolo di confronto con le associazioni dei malati di alopecia areata e con il centro di riferimento specializzato del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna in merito ai percorsi di cura e di riconoscimento di tale patologia. “Nella risoluzione abbiamo chiesto alla Giunta di sollecitare il Governo – concludono Marchetti, Caliandro e Calvano –, affinché riconosca l’alopecia areata- malattia autoimmune di origine genetica- come patologia cronica, quindi da inserire tra le malattie aventi diritto all’esenzione ticket o come patologia rara, affinché venga data la possibilità di scaricare fiscalmente tutte le spese sostenute per l’acquisto di protesi e per i trattamenti di dermopigmentazione. Questi pazienti non vanno lasciati soli ma riconosciuti e sostenuti. Il 13 settembre a Bologna si terrà l’Alopecia AreataDay un’occasione per approfondire la tematica a livello formativo e speriamo di arrivare a quel giorno con le risposte che chiediamo nella risoluzione”.

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