Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna
Emessa un’allerta gialla dall’Agenzia di Protezione civile regionale per l’Emilia occidentale. Pioggia in Romagna ma sotto soglia. Resta l’allerta gialla per criticità idrogeologica. Atteso esaurimento dei fenomeni dalla mezzanotte di sabato 3 marzo. Nessuna criticità nei pronto soccorso
Bologna – Ancora neve in Emilia-Romagna, ma dalla mezzanotte di oggi si comincerà a uscire dalla fase acuta di emergenza registrata negli ultimi giorni, in particolare giovedì e venerdì. Da domani, infatti, non sono previsti fenomeni di gelicidio, neve e ghiaccio.
Per tutta la giornata di oggi, sabato 3 marzo, continuerà la coda di maltempo in Emilia-Romagna con previsione di precipitazioni nevose dalla montagna alla pianura, sulle province occidentali fino a lambire quella di Bologna. Nelle zone di pianura sono attesi dai 5-10 centimetri, sulle colline e i rilievi gli accumuli saranno intorno ai 15-30 centimetri.
Ed è soprattutto la valutazione della neve già presente al suolo in montagna che ha fatto emettere dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile una nuova allerta gialla.
Non si escludono poi fenomeni di acqua mista neve sulla pianura bolognese e ferrarese, mentre in Romagna le precipitazioni saranno piovose, ma sotto la soglia di allerta. I fenomeni si esauriranno nella nottata.
Questo è il quadro meteorologico elaborato dal Centro funzionale Arpae E-R sulla base dei dati previsionali, recepito dall’Agenzia regionale della Protezione civile con l’allerta gialla valida dalle ore 12.00 di sabato 3 marzo. Prosegue l’allerta gialla per il rischio frane (criticità idrogeologica), sui bacini e la costa romagnoli (aree A, B, C ed E) e sui bacini emiliani orientali e centrali delle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma.
Nel bolognese continua il monitoraggio della frana della Maranina nel Comune di Gaggio Montano (località Vaina), riattivata ieri. E’ stato interdetto l’accesso ad alcune abitazioni con cinque evacuati. Il fronte della frana ha raggiunto l’alveo del fiume Reno. Sul posto sono impegnati volontari di Protezione civile, tecnici del Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia regionale di Protezione civile e tecnici comunali, mentre si lavora per garantire il deflusso delle acque.
Nella giornata di ieri si sono verificati in Appennino diversi distacchi di manto nevoso che hanno scaricato a valle senza creare problemi, anzi bonificando alcune aree a rischio. Da segnalare una valanga sul Monte Succiso (tra le province di Parma e Reggio Emilia) e una sul comprensorio di Cerreto Laghi (Re), entrambe senza conseguenze.
L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’Allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.
Nessuna criticità nei pronto soccorso regionali
Usciti dalla fase acuta del gelicidio è possibile ora fare anche un primo bilancio dal punto di vista dell’impatto del fenomeno sul sistema sanitario regionale. Nei Pronto soccorso aziendali non si sono registrate particolari criticità, nonostante la situazione difficile che ha interessato l’Emilia-Romagna.
Un risultato reso possibile – sottolinea l’assessorato regionale alle Politiche per la salute – grazie all’impegno di tutto il personale sanitario e all’efficiente organizzazione delle Aziende,che si sono mosse in anticipo sia sul fronte della prevenzione, anche in riferimento alle allerte emesse dalla Protezione civile regionale, sia attraverso l’attivazione di specifici piani di gestione dell’emergenza. Anche le Linee di indirizzo, definite per tempo (lo scorso novembre) dalla Regione per organizzare i servizi di Pronto soccorso in previsione di situazioni critiche hanno dimostrato la loro utilità.
Molte, inoltre, sono state le azioni messe in campo dalle Direzioni delle Aziende sanitarie per potenziare i servizi e fornire ai cittadini informazioni specifiche: maggiore presenza di medici e infermieri nelle strutture sanitarie, a partire proprio dai Pronto soccorso; maggiori spazi a disposizione dell’attività ambulatoriale e chirurgica in emergenza/urgenza e dell’attività diagnostica, in particolare radiologica; incremento dei mezzi e degli operatori del 118; miglioramento dell’accesso alle strutture e ampliamento degli orari di apertura. Non sono mancate comunicazioni costanti ai cittadini, con consigli e raccomandazioni degli esperti su come affrontare le criticità
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