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26 Novembre 2018

Maghi, veggenti… e creduloni!

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“Io quando ho bisogno di un consiglio o non so con chi parlare chiamo una maga”.
A confidarlo alle amiche è una giovane ragazza seduta accanto a me al ristorante. E in un attimo il prototipo della persona che si rivolge a questi ciarlatani si frantuma davanti ai miei occhi. No, non è una persona di una certa età, poco istruita, un po’ credulona, ma è una giovane ragazza, istruita e pare anche di buona famiglia. E mi ritrovo incredula a pensare quanto sia assurdo che qualcuno possa davvero credere alla buona fede di chi, dietro lauto compenso, affermi di poter prevedere il futuro, rendendo queste persone schiave, psicologicamente dipendenti dalle loro menzogne.
Mi pento poco dopo della mia riflessione che, senza ombra di dubbio si basa su stereotipi e pregiudizi, e faccio mie le parole di Picasso: “non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere”. E quindi provo a comprendere se sia poi così difficile cadere nella trappola di maghi, cartomanti o chiromanti.
A ben riflettere non lo è affatto, perché indipendentemente dall’estrazione sociale, dalla cultura, dalla storia personale o da quanto evoluto possa essere il mondo che ci circonda, di fronte alle prove, alle incertezze e agli ostacoli della vita siamo tutti indifesi allo stesso modo.
In questo caso la soluzione è nella premessa: se nessuno può prevedere il futuro, nessuno può prevedere cosa potrebbe arrivare a fare in futuro.

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Federica Mammina



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