Maggiore autonomia regionale. Oggi a Milano seconda riunione del tavolo di negoziato col Governo
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Petitti: “Già 12 competenze individuate dall’Emilia-Romagna e potranno aumentare. Nuovi strumenti per la redistribuzione territoriale delle risorse”
Dopo Bologna, il nuovo incontro nella sede della Regione Lombardia. Affrontati i temi di finanza pubblica, cultura e istruzione, rigenerazione urbana e politiche internazionali. L’assessore al Bilancio: “Definiremo a breve le risorse necessarie sulle singole competenze”. Prossime sedute a Roma
Milano – “Prosegue il cammino per ottenere maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna. Stiamo ridisegnando una innovativa fase di rapporti tra Stato, Regioni ed Enti locali. Ha un grande valore il fatto che il negoziato con il Governo, avviato a Roma, prosegua nei territori, prima a Bologna e oggi a Milano. Seguendo le impostazione che ci eravamo dati, sono stati affrontati questa mattina i temi del coordinamento della finanza pubblica, della ricerca scientifica, della cultura e dell’Istruzione, delle infrastrutture, della rigenerazione urbana e anche il ruolo delle Regioni nelle politiche internazionali ed europee. A breve con il governo definiremo nello specifico competenze e risorse necessarie”.
Così l’assessore al Riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti – delegata dal Presidente Stefano Bonaccini, in missione istituzionale in Cina – all’uscita dall’incontro, il secondo, del tavolo di confronto con il Governo oggi a Milano, nella sede della Regione Lombardia, in merito alla richiesta di maggiore autonomia avanzata da Emilia-Romagna e Lombardia, chiamate insieme al negoziato dall’esecutivo nazionale.
Nel corso dell’incontro sono stati dibattuti i temi relativi alle competenze che le due Regioni chiedono di poter gestire direttamente, con risorse certe. L’Emilia-Romagna ne ha già individuate 12, con la possibilità di aumentarle nel corso del confronto con l’esecutivo nazionale, che ora proseguirà con la convocazione del tavolo a Roma.
Durante il confronto di oggi, in particolare, sono state illustrate al Governo le competenze richieste relative a ciascuna delle materie prese in esame. Per quanto riguarda l’istruzione, si è confermata la necessità di accrescere il ruolo delle Regioni per ciò attiene le politiche territoriali. Affrontato anche il tema del ruolo delle Regioni nei rapporti internazionali e con l’Europa.
Sul versante del coordinamento finanziario, la base comune di partenza è rappresentato dall’articolo 119 della Costituzione, cioè definire una piena corrispondenza tra competenze e risorse.
“Come abbiamo sempre detto- ha chiarito Emma Petitti- questo nostro percorso si snoda assolutamente all’interno di un quadro di unità nazionale, con l’obiettivo di essere volano per una crescita dell’intero sistema-Paese. Abbiamo definito 12 materie sulle quali chiediamo maggiore autonomia, ma non escludo che, sulla base di un confronto con l’Assemblea legislativa, in sede di Commissioni, se ne possano aggiungere altre 4-5 relative a cultura, sport e agricoltura”.
Al tavolo di lavoro di stamattina a Milano sedevano, oltre all’assessore Emma Petitti, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il Sottosegretario per gli affari regionali, Gianclaudio Bressa, il vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, Fabio Rainieri, delegato della presidente Simonetta Saliera, il presidente del Consiglio regionale lombardo, Raffaele Cattaneo, il Sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia Romagna, Andrea Rossi, gli assessori emiliano-romagnoli Patrizio Bianchi (Lavoro, scuola, università), Massimo Mezzetti (Cultura), Raffaele Donini (Trasporti, infrastrutture). Presenti anche il presidente di Anci Emilia-Romagna, Fabrizio Matteucci, il presidente regionale Upi, Gianmaria Manghi, oltre ai tecnici e dirigenti regionali di Emilia-Romagna e Lombardia.
Le materie in cui l’Emilia-Romagna chiede maggiore autonomia
Le 12 materie già definite dalla giunta regionale sono: rapporti internazionali e con l’Unione Europea, sicurezza del lavoro, istruzione (fatta salva l’autonomia delle politiche scolastiche), commercio con l’estero, ricerca scientifica e tecnologica, sostegno all’innovazione per i settori produttivi, governo del territorio, Protezione Civile, coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, tutela della salute, norme generali sull’istruzione, tutela dell’ambiente, dei beni culturali, organizzazione della Giustizia di pace.
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