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M5S: presto decreto per affrontare problema mancanza tracciabilità uova

Articolo pubblicato il 16 Ottobre 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa MoVimento 5 Stelle

“Il sequestro di oltre 26mila uova per mancanza di tracciabilità effettuato oggi in diverse località dai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, a poche settimane di distanza da quello avvenuto in provincia di Bari, mette in luce quanto la circolazione di uova di provenienza incerta sia purtroppo un fenomeno diffuso e tutt’altro che occasionale, che minaccia la sicurezza dei consumatori e dei produttori. Non possiamo delegare la soluzione di questo grave problema solo al prezioso lavoro ispettivo di monitoraggio e controllo delle forze dell’ordine. È necessario intervenire a livello normativo dando immediata attuazione alla risoluzione approvata all’unanimità in commissione Agricoltura della Camera all’inizio dell’anno”. È quanto affermano in una nota congiunta i deputati del MoVimento 5 Stelle Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura, e Gianpaolo Cassese, primo firmatario della risoluzione.
“Il provvedimento che abbiamo approvato introdurrà l’obbligo di timbratura delle uova nel luogo di produzione, migliorando il sistema della tracciabilità di questo importante prodotto in tutti i passaggi della filiera. Inoltre non sarà più possibile l’ingresso di uova dall’estero prive di timbratura” spiegano i deputati.

“I consumatori avranno la certezza sulla provenienza delle uova che acquistano e sulla tipologia di allevamento. A trarre vantaggio da questo provvedimento – proseguono i parlamentari pentastellati – saranno anche le imprese del settore, impegnate per garantire la massima qualità delle materie prime ma spesso minacciate dalla concorrenza sleale di chi approfitta di una falla del sistema per immettere sul mercato uova di provenienza dubbia”.

“Con l’emanazione del decreto, prossimo alla sua stesura finale, porremo finalmente un freno a un problema che ha afflitto per anni il comparto rendendo insicuri i consumatori” concludono Gallinella e Cassese.

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