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M5S: a differenza dell’anno scorso, gli alberi sono stati salvati

Articolo pubblicato il 20 Luglio 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Movimento 5 stelle

NON CI STANCHEREMO DI RICORDARLO

Nel 2016 i lavori di adeguamento alle normative dello stadio di Ferrara portò la nostra Amministrazione a decidere l’abbattimento di 13 alberi (bagolari) vecchi di oltre 80 anni.
Ci teniamo a precisare che gli alberi che sorgono su un terreno pubblico non appartengono al sindaco o a chi ne fa le veci, bensì appartengono alla collettività e alle generazioni future. L’Amministrazione pubblica, nel 2016 non solo ha realizzato un vero stupro ambientale ma ha perso l’occasione di realizzare un’opera architettonica virtuosa. Allora un gruppo di cittadini protestò contro quella scelta, consci che soluzioni alternative c’erano e si dovevano applicare, ma furono etichettati come “dilettanti allo sbaraglio”, rei di voler tutelare un bene pubblico.
Ora, nel 2017, i lavori di adeguamento dello stadio sono ripresi, in via Monte Grappa. Su questa via sorgono due filari di gingko biloba, uno nei pressi del muro di cinta della curva est. Il tutto è inglobato dentro la recinzione del cantiere ma, a differenza dell’anno scorso, gli alberi sono stati graziati. Ci lavorano attorno, come è giusto che sia, e con la dovuta attenzione procedono con le opere necessarie. Non possiamo che essere felici di questa scelta operativa, a conferma che tale metodo poteva essere usato anche l’anno scorso per i 13 bagolari. Quindi i “dilettanti allo sbaraglio”, probabilmente non erano tra la gente sulla via, ma tra quelle persone che hanno preso una decisione a tavolino senza rispettare i beni comuni.
Oggi ci troviamo che il Governo finanzia 18 milioni per il recupero delle periferie e la stessa Amministrazione dell’anno scorso li vuole dividere tra Meis, ex mof e la ciclabile in via del Turco, ma ormai la fiducia di tanti cittadini è a zero meno meno verso i “professionisti della politica”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani