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da: Centro Documentazione Donna

Biblioteca del Centro Documentazione Donna via Terranuova 12/b – Ferrara
lunedì 7 marzo 2016, ore 17

“Mappe per signora”

lettura teatrale su viaggi veri o immaginati
di Marinella Manicardi e Federica Iacobelli
appe di Chiara Carrer

“Le vere signore non viaggiano sole”. Questo si diceva nei salotti della seconda metà dell’800 e nei manuali di bon ton. “Questa è comica: le donne devono viaggiare dunque come bauli?” ribatteva Annie Vivanti gran viaggiatrice in paesi più inventati che reali.
Ancora oggi, per qualcuno, una donna che viaggia sola è percepita come scostumata, sconsiderata, o perlomeno stramba, o non collocabile in uno schema, in una mappa, appunto.
Le prime viaggiatrici per turismo o per studio furono le inglesi e le francesi che dal ‘700, spesso al seguito di mariti nobili o diplomatici, raggiungevano lontane colonie riportandone diari di viaggio, disegni di paesaggio, sete e gioielli d’oro o lapislazzuli.
E le italiane? Per loro, in mancanza di colonie o di ambasciate da raggiungere, ci sono mariti da accompagnare in viaggi più commerciali che imperiali. Qualcuna si avventura anche sola: è un’operaia di Milano che raggiunge la Cina dove insegnerà l’uso del telaio meccanico alle cinesi. Ma si trovano anche signore colte e curiose che si avventurano in Oriente e nel Caucaso cavalcando per giorni, accompagnate solo da guide locali, o in viaggio nel sud Italia, così diverso dal Nord già industrializzato. Straniere o italiane, ovunque queste viaggiatrici appassionate osservano cerimonie, comportamenti pubblici e privati, annotano superstizioni, canzoni, abiti e ricette. Tutti materiali ritenuti di scarsa importanza, minori, da donne appunto, prima che etnologia e antropologia li classificassero come scienza.
Il diario personale, così caro alle signorine e signore della buona società, come si diceva, diventa memoria da trasmettere alle figlie, racconto di viaggio inviato a amici che poi magari lo pubblicano, quando non baule per la raccolta di semi o strumenti di lavoro. E foto: il diario odeporico insomma cambia di genere letterario e si fa giornalismo, o resoconto scientifico e persino romanzo.
E oggi? Serve ancora a una donna viaggiare sola per dimostrare, che cosa? E serve ancora viaggiare? Che cosa c’è ancora da scoprire, oggi che ogni luogo ci è familiare prima ancora di partire. Potremmo forse evitare la fatica del viaggio, starcene a casa, tanto ci arriveranno i souvenir degli amici, i selfie davanti a monumenti e tramonti, gli skype in diretta dall’ipad sempre connesso.
Allora forse è sull’idea di mappa che possiamo lavorare.

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