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Lunedì 3/6 alle 17:00 Monica Longobardi presenta il libro “Viaggio in Occitania” presso libreria Ibs+Libraccio Ferrara

Articolo pubblicato il 1 Giugno 2019, Scritto da IBS.IT BOOKSHOP

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Eventi Ferrara

Dialoga con l’autrice Fausta Garavini

L’esilio di un fauno nelle ultime terre selvagge della Camargue; la corrente del Rodano che trasporta la salma di un re verso il sacro sepolcreto degli Alyscamps; la foresta di Feytaud scenario di guerre tra stirpi umane e ferine, e morti che ritornano in maisons hantées. Tre “notturni” in una natura panica che difende misteriosamente le sue antiche leggi e pronuncia i suoi sortilegi; dove la cerva, il cinghiale, le querce, i castagni, i ginepri combattono la loro tacita battaglia contro le ferite inferte alla terra. Il bosco, i pascoli, il grande fiume, le saline e la palude: le terre d’Occitania che la storia ha silenziato e che una letteratura dei “quattro elementi” riprende a sillabare. In quale lingua? L’occitano di oggi, lingua viva ma che parla troppo sommessamente perché il mondo di fuori la distingua. La voce che fu dei trovatori, ma che non ha mai cessato il suo canto. Sino a oggi. La lettura di d’Arbaud, Delavouët, Ganhaire ci introduce in questo universo letterario inesplorato in Italia, negletto dai traduttori e dalla ricerca: un’autentica rivelazione. Prefazione di Fausta Garavini.

Monica Longobardi insegna Filologia romanza presso l’Università degli Studi di Ferrara. Dopo l’incontro con Fausta Garavini, autrice di bellissimi studi sulla letteratura occitanica moderna, ha acceso a Ferrara un insegnamento incentrato su questa disciplina. Il libro che si presenta raccoglie i frutti di questa nuova attenzione verso la posterità delle lingue e delle letterature romanze, dopo il periodo medioevale. La letteratura occitanica moderna e contemporanea è pressoché sconosciuta in Italia.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani