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da: Centro Documentazione Donna

Lunedì 29 febbraio, ore 16.30, al Centro Documentazione Donna di Ferrara Daniele Lugli parlerà di Alda Costa.
Il ciclo “E che? Le donne servono solo a fare figli?”, in cui si inserisce questo prima incontro al CDD, nasce, da un’idea di Daniele Lugli che lo presenta così:
Siamo nel 1946 e Mario Pinna, già professore al liceo di Silvano Balboni, ora giovane assessore, osserva “Che fianchi che ha quella ragazza. Che bei figlioli potrebbe fare!”, e Silvano: “ E che? Le donne servono solo a fare figli?”.
Donne notevoli, grazie alla mia ricerca su Balboni, ne ho incontrate. Di qualcuna mi piacerebbe parlare assieme. Comincio da Alda Costa, maestra straordinaria di cultura e di pace agli scolari, ai compagni, a una generazione di antifascisti.

Alda Costa è stata una grandissima insegnante italiana, nata a Ferrara il 26 gennaio 1876.
Aderiva all’ala riformista del Partito socialista, collaborava all’organo di stampa Pensiero socialista e nel 1913 ne fondò uno nuovo: Bandiera socialista.
Nel 1916 venne eletta responsabile per la provincia di Ferrara della propaganda per la pace e dell’organizzazione femminile del partito.
Nel suo operato dominava la convinzione che fosse la scuola lo strumento più importante per formare le classi lavoratrici, e insistette sul carattere laico dell’istruzione.
Con l’avvento del fascismo, Alda Costa si batté con ardore contro il movimento di Mussolini, e collaborò con Matteotti. Il regime, infatti, la arrestò più volte.
Il 15 novembre 1943 fu rinchiusa nelle carceri di Copparo, dove fu ricoverata per leucemia nel locale ospedale. Qui morì il 30 aprile 1944.
Alda non tradì mai né i suoi compagni, né i suoi ideali.

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