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Lunedì 23 febbraio, “Meraviglioso Boccaccio” dei fratelli Taviani in antperima al Cinema Boldini

Articolo pubblicato il 20 Febbraio 2015, Scritto da Arci Ferrara

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Arci Ferrara

I due registi introdurranno la proeizione in diretta dal Cinema Anteo di Milano, l’intervista verrà trasmessa via satellite al Cinema Boldini.

Dopo aver vinto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino del 2012 con Cesare deve morire, il docufilm che narra la messa in scena del Giulio Cesare di William Shakespeare da parte dei detenuti del carcere di Rebibbia, i fratelli Taviani tornano dietro la macchina da presa per dirigere un altro ambizioso progetto, ispirato al Decamerone di Giovanni Boccaccio.

Il film racconta la Firenze del ‘300 dilaniata dalla peste e di dieci ragazzi che si rifugiano in campagna passando il tempo a raccontarsi delle storie. Drammi, storie erotiche, racconti grotteschi con un unico comune denominatore: l’amore. Il migliore antidoto per le sofferenze e i mali dell’epoca.
I fratelli registi, nonché sceneggiatori della pellicola, hanno preso a modello cinque novelle in particolare, quella della Quarta giornata, incentrata sull’amore fra Ghismunda e Ghisardo osteggiato dal padre di lei, il duca Tancredi, la novella della Quinta giornata, con protagonista Federigo degli Alberighi, quella narrante le vicende di Calandrino e ambientata durante l’Ottava giornata, la novella sulla badessa e le brache del prete della Nona giornata e quella su Messer Gentil de’ Carisendi e Monna Catalina, della Decima giornata.

Cinque storie diverse girate tra la Toscana e il Lazio, in alcuni dei luoghi più suggestivi del Centro Italia, tra cui spiccano il Castello di Spedaletto e il Castello Romitorio a Montalcino in Toscana e il celeberrimo Castello Odescalchi a Bassano Romano, nella provincia della Capitale.

Cinque storie affidate a un cast d’eccezione. Da Lello Arena nei panni del Duca Tancredi di Salerno, alla splendida Kasia Smutniak in quelli di Ghismunda, da Michele Riondino nelle vesti di Guiscardo a Carolina Crescentini nel ruolo di Isabetta, passando per Paola Cortellesi nella parte della Badessa Usimbalda e Riccardo Scamarcio in quella di Gentile Carisendi e ancora Kim Rossi Stuart, Vittoria Puccini, Flavio Parenti, Josafath Vagni, Jasmine Trinca e Beatrice Fedi.

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Arci Ferrara



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani