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Lunedì 16/2 il Carlo Atti Superbalance 4et riaccende la miccia di Happy Go Lucky Local

Articolo pubblicato il 13 Febbraio 2015, Scritto da JAZZ CLUB FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Lunedì 16 febbraio Happy Go Lucky Local torna in scena con l’alto tasso creativo e l’inesauribile verve del sassofonista Carlo Atti ed il suo Superbalance Quartet. A “riequilibrare” le iperboli sonore del bopper di razza è una sezione ritmica di qualità assoluta formata da Alfonso Santimone al pianoforte, Stefano Dallaporta al contrabbasso e Diego Pozzan alla batteria. Segue il concerto l’immancabile jam session.

Lunedì 16 febbraio (ore 21.30) Happy Go Lucky Local torna in scena con l’alto tasso creativo e l’inesauribile verve del sassofonista Carlo Atti ed il suo Superbalance Quartet. A “riequilibrare” le iperboli sonore del bopper di razza è una sezione ritmica di qualità assoluta formata da Alfonso Santimone al pianoforte, Stefano Dallaporta al contrabbasso e Diego Pozzan alla batteria. Segue il concerto l’immancabile jam session, il tutto a offerta libera per i soci Endas.
Metter mano agli standard, si sa, può rivelarsi arma a doppio taglio. Il rischio di risultare banali striscia dietro l’angolo tanto che ognuno di noi, almeno una volta, è inciampato in qualche noiosa reinterpretazione. Questo non è certo il caso del sassofonista bolognese Carlo Atti che, da sempre, opera una rivisitazione della tradizione jazzistica assolutamente originale prestando dovuto rispetto alle peculiarità armoniche e ritmiche dei brani che la costituiscono. Incluso di diritto tra i più validi improvvisatori della scena italiana, Atti – lungi dall’elaborare scalette o repertori preconfezionati – darà vita ad una performance autentica in cui atmosfere swinganti si alterneranno a suadenti ballads, arditi assolo accenderanno la miccia di una sezione ritmica in grado di sostenere e ispirare ulteriormente il leader.
Carlo Atti si avvicina alla musica all’età di sei anni, complice un flauto traverso. È al conservatorio che affianca a quest’ultimo il sax tenore che riconosce immediatamente come proprio strumento principe.
Ancor adolescente si trasferisce nel capoluogo emiliano per proseguire gli studi alternati ad un ascolto spassionato di vinili. Sarà il maestro Giorgio Baiocco ad introdurlo nel modo del jazz e a porre le basi del debutto in veste di leader al Capolinea di Milano.
Da quel momento la carriera di Atti subisce una vigorosa impennata. Prendono forma prestigiose collaborazioni con artisti come Steve Grossman, Larry Nocella, Sal Nistico, Massimo Urbani, Ares Tavolazzi, Marco Tamburini, Pietro Tonolo, Bobby Durham ecc. Numerose si succedono le esibizioni in prestigiosi festival e club, i premi e le registrazioni che conducono ben presto il sassofonista ad allargare i propri confini per approdare oltreoceano. Tutt’oggi Carlo trascorre diverso tempo nella Grande Mela, dove la sua insaziabile curiosità si nutre di nuova linfa.
Ad impreziosire l’appuntamento di lunedì 16 febbraio è il ricco aperitivo a buffet (a partire dalle ore 20.00) accompagnato dalla selezione Nu Jazz di Andreino Dj.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani