L’UAAR e la campagna per una scelta consapevole: “Non affidiatevi al caso”.
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Da: Ferrara UAAR
Ferrara, 3 Aprile 2019. L’UAAR Ferrara torna e propone alla cittadinanza un supporto per essere consapevoli davanti alle scelte che riguardano la propria salute. E’ partita anche a Ferrara la campagna “Testa o Croce? Non affidarti al caso!”.
L’associazione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti Ferraresi, guidata dal Gregorio Oxilia, si batte da sempre per l’autodeterminazione, per la libertà di scelta di ogni singolo cittadino. Ma ogni scelta, per essere veramente libera, deve essere effettuata a ragion veduta, consapevolmente. Non sempre accade: siamo umani, ed è umano dimenticare di soffermarci su questi aspetti. Altrettanto spesso, su materie che conosciamo poco, ci affidiamo a chi è indubbiamente più competente di noi. Nella stragrande maggioranza dei casi è un atteggiamento positivo. In alcuni casi, altri fattori dovrebbero essere presi in considerazione. Particolarmente quando le scelte riguardano la nostra salute.
“I medici sono professionisti con una propria opinione. In quanto essere umani è normale e giusto che ce l’abbiano. Questo non è il punto del problema. La questione diventa più complicata quando le loro opinioni condizionano le nostre scelte.” – le parole di Oxilia – “E questo si riflette sopratutto sulle scelte delle donne che si affidano, per esempio, alle cure di un ginecologo; queste ragazze conoscono le convinzioni morali e religiose del proprio medico? E quindi sulla possibilità di poter accedere, ad esempio, a contraccettivi d’emergenza?”.
Come denuncia l’UAAR da molti anni, gli ospedali sono purtroppo pieni di ginecologi obiettori, spesso assunti e promossi proprio per la loro adesione alla dottrina cattolica. Non sono infrequenti i casi in cui ostacolano l’intenzione di interrompere una gravidanza, o decidono di non sottoporre la gestante alle diagnosi che evitino la nascita di un bimbo già condannato per tutta la vita a una malattia invalidante. “Avere quindi un ginecologo di fiducia del quale sono note le opinioni su questi aspetti diventa fondamentale” – dice Oxilia – “ma non solo, questo vale anche per noi uomini. Pensate ad esempio ad un medico che considera la vita un bene indisponibile, appartenente a Dio, potrebbe non tenere conto delle nostre volontà se non siamo in condizione di esprimerle. Purtroppo temi di questo genere vengono, solitamente, “anestetizzati” in quanto potrebbero toccare la sensibilità dei credenti. A mio parere invece” – continua Oxilia – “questa convizione la sta trasmettendo la politica. I cittadini, appartenenti a qualsiasi religione, hanno già compreso da molto tempo che non devono sentire minate le proprie convinzioni religiose quando si affrontano tematiche di questo genere, in quanto la religiosità è qualcosa di molto personale che si allontana dalle strumentalizzazioni politiche che hanno il solo scopo di creare muri culturali e morali.” – dice Oxilia – “Ecco perchè è anche importante parlare di testamento biologico e di eutanasia. Chiunque ha il diritto che le proprie scelte siano rispettate a prescindere dalla convizione religiosa di chi ci sta attorno.” La chiesa stessa” conclude Oxilia – “continua a considerare la sofferenza come partecipazione all’opera salvifica di Gesù. Liberissimi di crederlo ma noi, associazione culturale a supporto di credenti e non credenti, pensiamo sia meglio considerare e pensare alla nostra esistenza con gioia in quanto è il prodotto di un processo biologico in continuo adattamento che a volte, purtroppo, si inceppa portandoci a fare delle scelte in virtù della nostra molare umana, avulsa da preconcetti dogmatici ed ideologici, oppure in virtù di sovrastrutture culturali”.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani