Lotta alla disoccupazione e start up, le parole dell’assessore Costi
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
“Positive le proposte del presidente di Unindustria: necessario fare squadra. Per questo abbiamo siglato il Patto per il lavoro. Rafforzamento delle imprese e nuova occupazione le nostre priorità”.
“Positive le proposte del presidente Vacchi: solo gli sforzi di tutti, imprese e Istituzioni insieme, possono contrastare la disoccupazione e rafforzare la ripresa economica”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi interviene sul tema della lotta alla disoccupazione e delle start up.
“Siamo talmente d’accordo sull’esigenza di fare squadra – afferma Costi – che abbiamo siglato il Patto per il lavoro, con il preciso scopo di realizzare azioni e strumenti capaci di generare nuova occupazione, sviluppo e coesione sociale”.
“Le start up sono per noi un punto di forza – prosegue l’assessore -: abbiamo impegnato oltre 20 milioni di euro sul fondo StartER, quasi 10 milioni sui bandi per gli spin off tecnologici e altri 6 sulla rete degli incubatori in corso di ultimazione. Non è un caso che oggi la nostra regione sia la seconda in Italia per numero di imprese innovative. Quindi siamo particolarmente soddisfatti del progetto di Unindustria e Comune di Bologna che destinerà oltre 40 milioni di euro alle start up innovative. Una decisione che consolida e rafforza le scelte fatte dalla Regione in questi anni”.
“Anche la necessità di creare nuova occupazione – aggiunge – è al centro dei nostri pensieri e del nostro operato. Abbiamo scelto di puntare sull’Agenzia regionale per il lavoro, convinti che solo un sistema integrato pubblico-privato per migliorare l’incrocio tra domanda e offerta, con una formazione adeguata, possa rappresentare una risposta concreta ed efficace. In questa scia – conclude Costi – il raccordo tra sistema delle imprese e Agenzia regionale per il lavoro permetterà di affrontare anche il tema della collocazione lavorativa di uomini e donne che si trovano nella fascia d’età più penalizzata”.
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