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L’osteoporosi si evidenzia molto nell’immobilizzazione. Se si conduce una vita sedentaria o non si fa esercizio fisico, si può determinare una riduzione delle forze meccaniche sulle trabecole dell’osso, aumentando la progressione della patologia. Anche una dieta eccessivamente acida (troppo ricca di proteine) conduce a una demineralizzazione dell’osso nel tentativo di tamponare tale carico acido.

Che cos’è l’osteoporosi
Di preciso non si sa con esattezza perché ci si ammala di osteoporosi, ma è assodato che si tratta di un disturbo che incide sul normale processo di rimodellamento osseo. Le ossa sono costituite da tessuti viventi, per lo più da collagene, una proteina che forma una struttura morbida, e da fosfato di calcio, un minerale che indurisce l’osso. Nel corso della vita, le ossa si rinnovano continuamente, l’organismo deposita nuovo tessuto osseo e rimuove quello vecchio: durante l’infanzia la quantità di osso nuovo che si forma è maggiore rispetto a quella di osso vecchio che viene distrutto; il tessuto osseo ha un picco di densità e forza intorno ai trent’anni. In seguito, l’organismo inizia a rimuovere più tessuto vecchio di quanto ne produca di nuovo. Questo processo è detto turnover o rimodellamento osseo.

Le cause dell’osteoporosi

1- Nelle trasmissioni televisive, nelle riviste o anche dai medici si consiglia spesso un consumo massiccio di latte e derivati come rimedio principale all’osteoporosi. Questo tipo di messaggio non è corretto, perché se si eccede nell’alimentazione iperproteica, l’organismo deve provvedere a compensare il disequilibrio neutralizzando gli acidi in eccesso e utilizzando una grossa fonte di ioni positivi, cioè il calcio nelle ossa. Da qui la demineralizzazione ossea, quindi l’osteoporosi. L’apporto di verdura cruda, invece, tende a basificare l’organismo. Non a caso, storicamente, nei ristoranti di una volta, la bistecca (acida) veniva servita con insalata e limone (che è incredibilmente basica). Anzi sappiamo che un eccesso di latte e derivati, insieme ad un’alimentazione iperproteica (in particolare di origine animale), causa l’acidificazione del sangue. In sostanza, affinché il corpo sia in equilibrio acido/basico, deve mantenere un ph pari a 7,4.

2- Per tutte le problematiche che ci affliggono non c’è mai una causa sola ma una serie di con-cause che tuttavia hanno un peso diverso. Nel caso dell’osteoporosi, un’altra concausa molto importante è la mancanza di carico fisico prolungato. La maggior parte delle casalinghe, pur muovendosi in casa sono lontane dal produrre un carico sulle ossa e un movimento tale da giustificare da parte dell’organismo un investimento in termini di apporto di calcio alle ossa. Valga per tutti l’esempio della demineralizzazione ossea che subiscono gli astronauti nella loro permanenza nello spazio. Non essendoci carico, il corpo non ritiene opportuno “investire” il calcio nelle ossa.

3- Non ultimo è l’apporto carente di vitamina D che, come sappiamo, è stimolata dall’esposizione alla luce solare, anche in questo caso le nostre casalinghe hanno difficoltà a recuperare la dose giornaliera consigliata: la luce cura!

I sintomi dell’osteoporosi
Nelle prime fasi dell’osteoporosi, di solito non si avverte né dolore né alcun altro sintomo, però, una volta che la patologia ha indebolito le ossa, si iniziano ad avvertire segni e sintomi tipici della malattia, tra cui:
– mal di schiena, anche intenso, provocato dalla frattura o dal collasso di una vertebra;
– diminuzione della statura;
– postura curva;
– frattura delle vertebre, del polso, del femore o di altre ossa.

Consigli e rimedi naturali per prevenire l’osteoporosi
– Fare tutti i giorni una passeggiata all’aria aperta di almeno 30 minuti senza interruzioni;
– fare una seduta osteopatica per accertarsi che l’intestino funzioni al meglio, perché quello che conta non è solo ciò che mangiamo ma ciò che digeriamo;
– seguire un’alimentazione a base di frutta, verdura, cereali vari e un apporto di diversi tipi di proteine soprattutto di origine vegetale, ma in quantità contenuta;
– per integrare, mangiare degli alimenti con un buon contenuto di magnesio;
– assicurarsi un adeguato apporto di vitamina D;
– assicurarsi un adeguato apporto di calcio: mandorle, broccoli, spinaci, cavoli cotti, salmone in scatola (con lisca), sardine e prodotti derivati dalla soia, come il tofu, sono tutti ricchi di calcio. Come abbiamo già detto, la quantità di calcio necessaria per stare in buona salute cambia nel corso dell’esistenza, l’Oms consiglia i seguenti apporti giornalieri di calcio, da ricavare dagli alimenti e solo eventualmente dagli integratori:
– fino a 1 anno: da 210 a 270 mg
– da 1 a 3 anni: 500 mg
– da 4 a 8 anni: 800 mg
– da 9 a 18 anni: 1.300 mg
– da 19 a 50 anni: 1000 mg
– oltre i 51 anni: 1200 mg

Lo stile di vita è importante per alleviare i sintomi dell’osteoporosi e prevenire la rottura delle ossa, cosa fare e cosa no:
– mantenere una buona postura (testa in alto, mento verso l’interno, spalle in fuori, schiena diritta e parte inferiore della spina dorsale inarcata) aiuta a non accumulare tensione sulla colonna vertebrale;
– mentre si è seduti o si sta guidando, mettere un asciugamano arrotolato contro la parte bassa della schiena;
– evitare di leggere o lavorare da sdraiati;
– per sollevare un peso, piegare le ginocchia e non la schiena, e scaricare il peso sulle gambe, tenendo dritte le spalle;
– prevenire le cadute;
– indossare scarpe con tacchi bassi e suole antiscivolo, e controllare che in casa non ci siano cavi volanti, tappetini scivolosi o superfici che potrebbero farvi inciampare o cadere;
– illuminare bene le stanze, posizionare opportune maniglie dentro e fuori dalla doccia e controllare di poter salire e scendere dal letto con facilità;
– non sottovalutare il dolore cronico, se non lo curate può limitare la mobilità e diventare ancora più difficile da sopportare: chiedere consiglio al medico per quanto riguarda le terapie contro il dolore.
– è infine consigliabile affiancare gli esercizi per la forza a quelli per la resistenza. Gli esercizi per la forza vi aiutano a rafforzare i muscoli e le ossa delle braccia e della parte alta della schiena, mentre quelli per la resistenza (camminare, fare jogging, correre, fare le scale, saltare la corda, sciare o praticare sport a impatto globale) coinvolgono soprattutto le ossa delle gambe, il femore e la parte bassa della schiena; nuotare, andare in bicicletta e allenarsi sulle macchine, ad esempio, possono rappresentare un buon allenamento cardiovascolare, ma questi esercizi sono a basso impatto, e quindi non sono efficaci per migliorare la salute delle ossa come quelli di resistenza.

Chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata, ed evitare di assumere troppi farmaci.

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it