di Federica Mammina
È normale che vivendo per tanti anni in una città ci si abitui ad avere sotto gli occhi sempre gli stessi luoghi. E talvolta si rischia di dimenticare di avere a portata di mano dei veri e propri gioielli di valore. Così mi costringo periodicamente a rivedere quei luoghi per cui i turisti percorrono moltissimi chilometri.
Quest’estate ho visitato nuovamente l’Orto Botanico della mia città, Padova. Si tratta del più antico orto botanico al mondo ancora situato nella sua collocazione originaria, che si estende per un’area di circa 2,2 ettari.
La sua costruzione si deve a Francesco Bonafede che sollecitò l’istituzione di un horto medicinale
per facilitare l’apprendimento ed il riconoscimento delle piante medicinali autentiche rispetto alle sofisticazioni, in un’epoca in cui le piante medicinali costituivano la maggioranza dei medicamenti.
Dal momento che l’Orto di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo ed ha contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, dal 1997 è parte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Alla parte più antica dell’Orto poi è stato aggiunto da pochi anni un giardino della biodiversità, una struttura al cui interno sono riprodotte le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: un vero e proprio scrigno che contiene circa 1300 specie.
Quante volte andiamo lontano in cerca di qualcosa in grado di stupirci, ignorando le infinite ricchezze che abitano appena dietro l’angolo.
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Redazione di Periscopio
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