L’Ordine degli Psicologi ER attiva una squadra di psicologi dell’emergenza.
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Da Ordine degli psicologi
Il 20 maggio ricorre il quinto anniversario della prima delle violente scosse che colpirono l’Emilia-Romagna nel 2012, segnandone la storia. I terremoti di quei giorni hanno sconvolto il nostro territorio coinvolgendo migliaia di persone, colpendole in modo profondo negli affetti. I numeri che hanno caratterizzato questo tragico evento, 28 morti, 350 feriti e oltre 13 miliardi di euro di danni, sono significativi dello stato di angoscia e dei sentimenti di perdita che hanno contrassegnato tutta la comunità regionale. Proprio il 20 maggio di quest’anno, simbolicamente, si conclude la prima fase del percorso di formazione di una squadra di psicologi dell’emergenza organizzato dall’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
Il progetto è una ideale prosecuzione del convegno di rilevanza nazionale organizzato dall’Ordine regionale nel 2013 per fare il punto sull’intervento psicologico nelle maxi emergenze e per valorizzare la disponibilità, l’impegno e la dedizione che gli psicologi locali hanno dimostrato nel prestare soccorso alla popolazione colpita.
I terremoti colpiscono profondamente l’identità delle persone, destabilizzano le certezze di una vita, sovvertono la quotidianità che di colpo viene spezzata. Il trauma che si sviluppa in chi viene coinvolto direttamente è collegato quindi non solo alle perdite affettive e materiali, ma anche alla frantumazione della sicurezza e del proprio progetto di futuro. Le crepe nelle case, negli edifici pubblici, nelle strade hanno molto in comune con le crepe che si creano all’interno delle persone. Vivere un evento catastrofico, nel quale hanno perso la vita conoscenti e familiari, può compromettere le fondamenta dell’equilibrio psicologico e determinare crolli emotivi intensi o disturbi che possono emergere anche molto tempo dopo il verificarsi dell’evento.
Gli psicologi dell’emergenza – chiamati ad assistere la popolazione in situazioni drammatiche come quelle del sisma in Emilia o nel più recente caso del centro Italia – sono degli specialisti che ne conoscono le specificità. Non tutti gli psicologi possono operare in queste situazioni: sono necessarie competenze di psicologia clinica della salute, di comunità, sociale, della comunicazione e dello sviluppo ed è di grande importanza facilitare l’accesso ai servizi sanitari e non ostacolare gli interventi dei soccorritori.
L’intervento psicologico sui luoghi di un’emergenza viene indirizzato soprattutto verso attività psicosociali e di promozione della resilienza delle popolazioni: l’obiettivo dello psicologo consiste anche nella valutazione dei bisogni psicologici della comunità e dei singoli e nella pianificazione di risposte adeguate alle risorse disponibili, perché assieme alla ricostruzione materiale si possa anche curare il trauma.
Il corso formativo dell’Ordine è seguito a un primo incontro di indirizzo e informazione che si è tenuto lo scorso 17 febbraio, per il progetto “Squadra di psicologi dell’emergenza dell’Ordine dell’Emilia-Romagna”. Gli psicologi che presero parte a quell’iniziativa hanno potuto proseguire la propria formazione con quattro giornate di approfondimento per altrettanti moduli intitolati “Il Sistema dell’Emergenza e di Protezione Civile”, “Il soccorritore”, “Il contesto in emergenza. Valutazione e intervento” e “Il trauma e l’intervento”. Quest’ultimo è in programma, appunto, per il 20 maggio.
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