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Da piccolo ti dicono ‘volere è potere’ ma in linea di massima è per farti guadagnare voti discreti a scuola. Da grande, il concetto cambia e diventa ingannevole e illusorio, soprattutto se applicato laddove la volontà non c’entra nulla, la scienza non arriva e la fede – non per tutti – rasserena. Perché così posto diventa una questione di ‘merito’, il cui contrario è la ‘colpa’. E questo, quando ha a che fare con la salute, sia essa del corpo o della mente, è deleterio.
Io amo Emma Bonino, per le scelte non sempre condivisibili, spesso esasperate, ma certamente di coerenza che la contraddistinguono. Soprattutto sul fronte dell’eutanasia, su cui si è spesso espressa richiamando il valore e l’arbitro della dignità. Eppure quando poche settimane fa, avendo le cure dato esiti positivi, ha dichiarato che, saputo di avere il cancro, si è detta ‘o vince lui o vinco io’ non ha fatto un favore a nessuno. Soprattutto ai malati. Anche se, umanamente, il suo atteggiamento è comprensibile.
Lei forse è arrivata in tempo, lo sconfiggerà, ma gli altri, già condannati, cosa devono pensare? Di non avere desiderato a sufficienza continuare a vivere? I loro cari, cosa devono a loro volta pensare? Di non essere motivo sufficiente per lottare per vivere? E sono tanti a mandare questi messaggi, che sanno di giudizio, inducono alla frustrazione, fanno sentire ‘deboli’. E soprattutto non corrispondono a una verità assoluta.
Chi, affetto da tumore, con gli appositi protocolli riesce a farlo regredire o addirittura a debellarlo, non ha sconfitto il cancro. E’ stato sconfitto dal cancro, che è cosa ben diversa. Ha avuto una sorte migliore di altri – magari perché il medico glielo ha diagnosticato in tempo senza sottovalutare i sintomi – ma non ha avuto ‘meriti’ più degli altri.
Eppure la convinzione che la mente condizioni oltre modo il corpo è pericolosamente diffusa. Basta guardare in Facebook, convegni e seminari sulla possibilità di guarire da tutto. Tutti accomunati dalla convinzione del potere assoluto della volontà. Spesso organizzati dal popolo dei guru, dei coach, degli occidentali che praticano filosofie orientali, gente che una lastra non può prescrivertela perché non ha le competenze però cerca di convincerti che se solo lo volessi… potresti guarire! Hai mal di schiena, all’altezza del polmone? Non è perché hai fatto un movimento sbagliato, perché hai una postura errata, perché hai un carcinoma. No, è perché in fondo non vuoi ‘respirare’ l’esistenza. Basta associare il concetto di guarigione a quello di volontà, soprattutto per mali incurabili per cui serve ancora ricerca e scienza. Dovrebbe essere reato. Certe volte non si può guarire. Punto e basta. Certe volte la volontà serve per accettare di dover morire. Punto e basta.

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Camilla Ghedini



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