Più i mesi passano più si prende atto da parte di tanti che la vera vittima della “rottamazione” renziana è la decenza (politica). Il Pd è nel marasma totale. Chiuso (?) il caso Marino se ne apre un altro ancor più grave con De Luca. Sottosegretari che se ne vanno -Barracciu- altri che restano -Azzolini, Castiglione-. Presidenti di Regione consigliati a non presentarsi perché indagati (sempre Barracciu) altri già condannati in primo grado (De Luca) che il Pd propone disinvoltamente ai cittadini. “Un avviso di indagine non è sinonimo di colpevolezza” sbraitano i cortigiani al seguito del fiorentino. D’accordo! Ma ditelo anche a Penati che si lamenta di essere stato fatto fuori al primo stormir di fronda. Marino? Che vergogna la storia degli scontrini! Ok. Ma quand’è che Renzi ci dà i suoi (parecchie centinaia di migliaia di euro) specificati e non genericamente imboscati sotto la dizione spese istituzionali? L’Expo come è davvero andata oltre la grancassa propagandistica? Perotti perché – dopo Bondi, Giada, Cottarelli – si è dimesso segnalando un disagio insostenibile sulla famosa spending review? Un altro mistero che il premier custodisce gelosamente.
Etica e trasparenza sono violentate giorno dopo giorno. De Luca non andava presentato ecco il punto. Ma se si tratta di vincere il relativismo etico di Renzi passa sopra tutto. In Campania si è vinto grazie ai “cosentiniani” (Nicola Cosentino il boss in galera per connivenze mafiose). Ma che importa la biografia e l’agire di uno se ti aiuta a vincere o stare a galla. Vedi Verdini. De Luca ha vinto le primarie, zitti e mosca. E’ la democrazia bellezza! Io credo che sulle primarie un discorso serio prima o poi andrà fatto. Occorrono regole precise ma non bastano. La verità è più cruda e assai spesso travolge le regole. In un contesto degradato socialmente, economicamente e culturalmente i rischi sono enormi.
Dice niente che proprio a Napoli le primarie precedenti erano state annullate per brogli clamorosi all’interno del Pd? (qualcuno organizzò persino pullman di cinesi per influenzare l’esito del voto). Cosa si è fatto in questi anni per bonificare quel partito che non era di contrasto al malaffare, anzi ne era parte? A Napoli, Roma, Venezia, Milano e altrove? E sopratutto come si è giunti a tanto? Chi ha pagato per gli errori commessi? Perché i circoli assai spesso -vedi la relazione di Barca a Roma- sono divenuti centri di clientelismo, di rifugio per transfughi e disadattati politici pronti a servire chi promette di più? Nessuno si è mai accorto di niente e men che meno ha denunciato il degrado politico prima e dopo l’avvento di Renzi. Occorre l’intervento della magistratura per estrarre qualche autocritica e veder abborracciato qualche provvedimento che, per carità, deve sempre essere ‘garantista’.
Le primarie? Vox populi vox dei è sempre più un luogo comune. Fior di mascalzoni sono stati eletti, rieletti, portati in trionfo da elettori esultanti che affidavano all’eletto non il compito di garantire il bene comune ma quello personale. Un dato è inconfutabile: se hai un partito sano le pratiche politiche saranno conseguenti altrimenti non ci sono primarie che tengano.
Il fine diceva il conterraneo di Renzi, Machiavelli, giustifica i mezzi. No. Il fine impone i mezzi. Un obiettivo nobile non si può conseguire con mezzi truffaldini. Tra la real politik e il cinismo e la spregiudicatezza ce ne corre. Il premier del partito se ne frega. Non gli serve. Serve il boss – cosa diversa dal leader – che manovra tutte le leve del potere, in primis la possibilità di decidere previo giuramento di fedeltà, sulla tua carriera personale. Vanno bene i cacicchi, i ras locali che magari come De Luca hanno costruito un partito personale nel partito. Con essi puoi convivere solo se contribuiscono alla vittoria del boss, se ti porta voti ovunque e comunque pescati. ‘Urna non olet’ questo il principio. Puoi anche sputare ingiurie sanguinose sulla Bindi. Sto zitto e mi volgo da un’altra parte, non è renziana e non mi serve per Palazzo Chigi.
Nel Pd si vive alla giornata. Si prende quel che serve per sfangarla al momento. Prossime amministrative? Avanti con i burocrati e i manager. E la politica? La tua classe dirigente dov’è? Date tempo a Renzi poi vedrete… ti dicono guardandoti con una certa commiserazione (sei un nostalgico, un demodè) gli ultras del premier.
Cosa posso rispondere a questi adoratori del Pil e del Jobs Act? Mi rifugio nell’Oltretevere. Papa Bergoglio è un uomo prezioso per credenti e non credenti. Non ha aspettato tempi bibblici per mettere mano al cambiamento e alla rottamazione, vera. Perché è tanto amato da tanti e credibile? Perché ciò che dice è ciò che pratica. I cardinali vivono in 500 metri quadri, lui in 50. Vivono nel lusso? Lui in povertà. Lui frequenta più gli umili e i deboli che i potenti. Renzi spende per l’aereo superlussuoso decine di milioni di euro e aumenta le auto blu. Lui viaggia sobriamente e non disdegna la 500. Nulla è più convincente dell’esempio. Demagogia? Populismo? Mah. Quel che certo è che nella politica italiana abbondano i “faraoni”, ma ci manca un Bergoglio.
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Paolo Mandini
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