Skip to main content

Ricordo che qualche anno fa, da Feltrinelli, nacque una conversazione fra Vittorio Foa e Carlo Ginzburg. Parlarono a lungo su come era cambiato il mondo, sull’Italia e sulla doppiezza della Sinistra, di quella storica e di quella attuale. Durante il suo lungo e saggio discorso, Ginzburg ricordò un loro incontro: “Nell’estate del 1977 ci trovammo a Londra e scoprimmo che per puro caso abitavamo nella stessa strada. Ci fu uno scambio tra te, Vittorio, e tua moglie Lisa, a proposito della Cambogia di Pol Pot, tu dicesti Le Monde è molto chiaro, sono successe cose terribili”, e lei ribattè: Ma no, questa è propaganda.

Mi è venuto in mente questo dialogo, nel leggere la fulminante polemica di Lucia Annunziata sull’Huffington Post [leggi] contro il silenzio della sinistra italiana riguardo alle terribili stragi in atto contro i cristiani, che stanno avvenendo in Siria, in Iraq, in Somalia e in Kenya. So benissimo che i fondamentalisti sono quei pazzi criminali di al-Shabaab o dell’Isis che massacrano anche i musulmani moderati e i civili, ma la Annunziata si riferisce in particolare alle vittime di fede cristiana, e scrive. “Parlo, sì, delle stragi di cristiani che bagnano di sangue tante terre del mondo. Perché non ricevo appelli da firmare (eppure me ne inviano di ogni tipo)? Perché nessuno promuove non dico una manifestazione ma un sit-in, o una qualunque riunione? Non all’Auditorium, non all’Ambra Jovinelli, ma nemmeno in un padiglione qualunque di periferia, o in una piazza storica occupata dalla Cgil o dalla Fiom. Nulla. Non sento slogan, non arrivano documenti, né appelli, né proposte di sottoscrizione. No, non sono cattolica, e nemmeno una neo-convertita. Sono atea e intendo rimanere tale. E no, non ho scritto una sola riga sull’attuale papa, non sono andata a messa dalle nuove gerarchie religiose e ancor meno mi sono spinta a dire che questo papa sta facendo una rivoluzione ed è il vero leader della sinistra. Sono però una giornalista e credo di riuscire ancora a capire cosa è una notizia. E la notizia di questi giorni è la solitudine in cui è stato lasciato proprio questo popolarissimo papa, da mesi voce unica nel denunciare le stragi dei fedeli e oggi unico capo di stato a puntare il dito contro l’immobilismo delle nazioni occidentali su questi eccidi. L’esatto contrario di Charlie Hebdo, insomma. Questo è il punto su cui si paralizza tutto: la paura che la difesa dei cristiani significhi accendere altre mine nel già duro scontro, significhi dare via libera a una controreazione, significhi infine legittimare tutta quella destra che già ora in Occidente per propri interessi politici soffia sul fuoco del razzismo e dello scontro di civiltà.”

Ho citato a lungo il commento di Lucia Annunziata perché condivido parola per parola, frase per frase, la sua posizione che incita a togliere ogni doppiezza, la stessa cosa di cui avevano parlato Carlo Ginzburg e Vittorio Foa criticando una persistente e apparentemente non curabile cecità della sinistra (cosiddetta). Un altro vecchio repubblicano e durissimo antifascista ha confessato una volta di essere “un cattolico di fede e un laico di stato”, certo definendosi così Arturo Carlo Jemolo ha creato talvolta problemi e contraddizioni. Ma l’attuale silenzio dei tanti intellettuali, politici o semplici sostenitori della sinistra (renziani o no non non importa) verso gli atti barbarici contro i cristiani è davvero pesante da sopportare. Ma forse tutte le notizie che vengono dall’Oriente o dall’Africa sono solo propaganda per rafforzare la destra e i poteri vaticani. Chissà… lunga durata alla doppiezza!

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Carl Wilhelm Macke

È nato nel 1950 a Cloppenburg in Bassa Sassonia nel nord-ovest della Germania. Oggi vive a Monaco di Baviera e il piu possibile anche a Ferrara. Lavora come scrittore e giornalista. E’ Segretario generale della rete globale “Giornalisti aiutano Giornalisti (www.journalistenhelfen.org) in zone di guerra e di crisi, e curatore dell’antologia “Bologna e l’Emilia Romagna”, Berlino, 2009. Amante della pianura.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it