di Lorenzo Bissi
Fresco e felice di aver raggiunto il traguardo dei diciotto anni, mi ricordo della concessione del Governo Renzi ai nati nel 1998, consistente in 500E da “spendere in cultura” e decido di cimentarmi in quella che considero ormai un’Odissea nei più remoti angoli del mar dell’Internet.
Come prima cosa cerco nel web la procedura da seguire per accedere al bonus, e fino a questo punto tutto fila liscio: registrarsi a SPID e poi installare 18app, dove troverò una carta digitale ben fornita utilizzabile per i piccoli investimenti culturali.
La registrazione a SPID però, nonostante il nome abbia una certa assonanza con la parola inglese speed, risulta essere tutt’altro che veloce; dopo aver fatto l’iscrizione a Poste.it e aver seguito tutte le procedure prescritte (tempo stimato: 5 min., tempo impiegato: 20 min.), torno sul sito del Sistema Pubblico di Identità Digitale, dove inserisco le credenziali del mio nuovissimo account Poste, aspettandomi il rilascio immediato dell’ID.
“ERRORE DI AUTENTICAZIONE“
Dopo 30 minuti di tempo, queste sono le uniche, rassicuranti parole che ricevo.
Ripartendo dal sito delle Poste, controllo che i dati inseriti siano corretti, e dopo averlo verificato, “caro SPID.gov.it, a noi due”. Con una goccia di sudore che lentamente scende dalla fronte, le ginocchia trepidanti dallo stress, e le ugnhie ormai completamente divorate mi decido a premere il tasto invio.
“ERRORE DI AUTENTICAZIONE“
Leggermente alterato, cerco di mantenere i nervi più possibilmente saldi, e penso ad una soluzione per superare questo problema, che assume sempre di più le proporzioni del monte Bianco. Penso che forse nell’èra del digitale, gli smart-phone siano la soluzione: decido di scaricare l’app PosteID sul cellulare.
Inserisco i dati del mio account Poste, che ormai non è poi così nuovo, e torno sul mio sito-nemesi giurata. Un po’ titubante calibro la forza di ogni singolo dito sulle lettere della tastiera, concentrandomi di digitare le parole correttamente, accompagnando con la voce i nomi che sto inserendo. Senza pensarci più, incrocio le dita e do il fatidico comando.
“ERRORE DI AUTENTICAZIONE“
Infuriato, dopo 45 minuti persi a tentare di far funzionare la tecnologia, e averne impiegati altri 15 a urlare per liberarmi di tutta la rabbia accumulata, mi calmo e cerco soluzioni alternative per porre fine a questa staffetta che fa un baffo a quella fra Camera e Senato.
Noto che l’iscrizione può essere completata anche in altri modi, e capisco che i “500€ di Renzi” erano solo un sacrosanto pretesto per far rincontrare due generazioni, ovverosia i giovani studenti e gli anziani pensionati, nello stesso simbolico luogo: le Poste Centrali.
E come all’ingresso dell’Inferno dantesco si trova la frase “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”, io, all’entrata delle poste, ci scriverei un bel “chi va piano, va sano e va lontano…”
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Redazione di Periscopio
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