L’occhio profondo di Edoardo Penoncini. Presentazione all’Ariostea il 6 giugno
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«Laggìù/ sta all’erta un occhio tanto più fondo del tuo/ …E quel profondo occhio beve/ il tuo occhio profondo»: ha scelto una citazione di Paul Celan, Edoardo Penoncini, come preludio al suo nuovo libro L’occhio profondo, Al.Ce. Editore, 2018. Il volume sarà presentato il prossimo 6 giugno alle ore 17 nella sala Agnelli della Biblioteca Ariostea. Introdurrà e dialogherà con l’autore Roberto Dall’Olio, che ha curato la prefazione del volume: «Il poeta “nascosto” nel senso epicureo del ‘vivi nascostamente’… un poeta tuttavia che è visibile, quindi è nascosto, ma non appartato, chiuso, anzi, il suo occhio profondo è sempre aperto sul mondo, o sui mondi, che molteplici si intersecano nelle nostre vite come nella sua poesia». L’incontro è organizzato con il patrocinio del Gruppo scrittori ferraresi. A tre anni dall’ultima raccolta in italiano (Vicus felix et nunc infelix. La luce dell’ultima casa, Al.Ce. 2015), Edoardo Penoncini torna con la sua «penna arguta, sottile, massiccia, paziente, meditata, scattante» e «viaggia tra il difficile esistere e l’assurdo essere, con una lettura fortemente esistenziale e spirituale del suo stesso viaggiare» (Prefazione). Una raccolta «polisemica, dove l’esistenza con i suoi interrogativi non è solo quella del vissuto quotidiano, ma anche ciò attraverso cui veicoliamo il nostro vissuto, la parola e il sistema che la sorregge con le sue regole grammaticali, la ‘filosofia’ per accettare con l’età i dolori». Una silloge poetica per «vedere oltre quello che tutti non vedono».
Edoardo Penoncini nasce nel 1951 ad Ambrogio di Copparo (Fe); dopo la laurea a Bologna, collabora per alcuni anni con le cattedre di Storia bizantina della Facoltà di Lettere e Filosofia e di Storia medievale della Facoltà di Magistero dell’Università degli Studi di Bologna; per tre anni è borsista presso l’Istituto per la storia di Bologna e redattore della “Rivista di studi bizantini e slavi”. Ha insegnato Lettere nella scuola secondaria fino al 2011 e collaborato per venticinque anni con la rivista “Scuola e didattica”: suoi lavori sono apparsi su riviste di storia e di didattica della storia e in volumi collettanei. In versi ha pubblicato otto raccolte ed è presente in diverse antologie. Tra i riconoscimenti più recenti, nel 2017, il premio “Pasini”, il premio “Gozzano” e il premio “il Bottaccio”.
Da Gruppo Scrittori Ferraresi
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