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Lo tzunami delle guerre, educazione e scuola

Articolo pubblicato il 9 Ottobre 2015, Scritto da UNIVERSITA’ DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio Comunicazione ed Eventi UniFe

Convegno internazionale a Unife del 13-14 ottobre

“Lo tsunami delle guerre: guerra, educazione e scuola”. E’ questo il tema del convegno internazionale che si aprirà nella giornata di martedì 13 ottobre, dalle ore 9 alle ore 19.30, per proseguire mercoledì 14 ottobre, dalle ore 9 alle ore 13.30 in Aula Magna del Dipartimento di Economia e management di Unife (via Voltapaletto, 11), organizzato da STUM, il Laboratorio di teoria e storia della scuola del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo, con il patrocinio di CIRSE (Centro Italiano per la ricerca storico-educativa), SPES (Società di Politica Educazione e Storia) e Associazione Internazionale SPECIES per studi comparati sull’educazione.
« In occasione del centenario della Grande Guerra – spiegano Luciana Bellatalla e Elena Marescotti, responsabili del Laboratorio STUM, e Giovanni Genovesi, presidente di SPES – abbiamo ritenuto particolarmente rilevante e significativo invitare studiosi italiani e stranieri a riflettere sulla relazione tra educazione, scuola e condizioni di guerra, sollecitando tutti a rispondere ad una ineludibile domanda: in che rapporto stanno l’educazione e la guerra? Ovvero, è possibile educare là dove si vive in una condizione di insicurezza e di morte? Poiché le due guerre mondiali hanno caratterizzato il secolo appena passato e, in modo diverso, ma sempre importante, sono da vedere come lo spartiacque tra due modelli politici e culturali; poiché la condizione attuale di pace si regge di fatto su guerre locali molto diffuse, che interessano la comunità internazionale, le domande poste dal convegno saranno di grande attualità ».
A questi e ad altri quesiti daranno risposta docenti e studiosi sia italiani: da Carlo Bitossi, Unife, a Lucia Ariemmame, Università Federico II di Napoli; da Nicola S. Barbieri, Unimore, a Letterio Todaro, Università di Catania, senza dimenticare Piergiovanni Genovesi, Università di Parma, Simon Villani e Cetty Bella, Università di Catania, Angela Magnanini e Pasquale Moliterni, Università di Roma “Foro Italico”; sia provenienti dal Portogallo (Margarida Louro Felguiras), dalla Lettonia (Iveta Kestere), dalla Francia (Philippe Simon), dalla Svizzera (Damiano Matasci) e dalla Germania (Edwin Keiner).
Per informazioni: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293263, cell. 3351409739

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani