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Lo studio dell’altro

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Quanto tempo passiamo a studiare l’altro? Sia che si tratti di una persona appena incontrata, sia di qualcuno che frequentiamo da tempo.
Vogliamo comprendere appieno, talvolta giocando d’anticipo, la persona che abbiamo di fronte.
Per farlo, siamo portati a leggerne l’atteggiamento, la postura, la mimica facciale e a valutarne ogni intervento effettuato nella conversazione.
La prima impressione influenza in maniera netta la formazione di tale “identikit” e i pensieri antecedenti, così come le nostre esperienze, apportano gran valore in tale processo. Ciò induce a riflettere su quanto ciò che ne deriva sia relativo, quanto tutto dipenda dalla nostra soggettività, tanto che spesso ci troviamo a rivalutare, in senso positivo, qualcuno o a capire quanto ci fossimo sbagliati idealizzando ciò che non appartiene alla realtà.

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Francesca Ambrosecchia



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)