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Lo spot elettorale del recupero della plastica

da: Giuseppe Fornaro, candidato sindaco per Ferrara – lista unitaria “Valori di Sinistra”

Ferrara si prepara a diventare il centro di eccellenza regionale per il riciclo della plastica, e mentre Comune e Provincia gongolano nell’annunciare un accordo più volte sbandierato in passato e che sa tanto di mossa in chiave elettorale, ci chiediamo il perché di tanta soddisfazione.
Infatti, il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti consente l’importazione di spazzatura da altre regioni (comma 3 dell’articolo 18 delle norme tecniche). A che cosa servono gli sforzi dei cittadini nel mettere in pratica la differenziata, servizio che pagano profumatamente senza nemmeno avere uno sconto nelle bollette? Semplicemente a fare spazio nei nostri inceneritori, che non saranno gradualmente spenti ma saturati con i rifiuti altrui e destinati a bruciarne in eterno. Noi, invece, siamo per il loro spegnimento. Per questo ad un aumento della raccolta differenziata, su cui è bene insistere, deve corrispondere, necessariamente, una riduzione corrispettiva dei rifiuti conferiti all’inceneritore.
Siamo di fronte a una gestione che non si cura della salute dei cittadini. Tagliani mai infatti si è opposto alla modifica dell’autorizzazione integrata ambientale dell’impianto, consentendo l’importazione di rifiuti da fuori provincia, e il suo appoggio alla costruzione della centrale geotermica di Malborghetto (che per funzionare dovrà utilizzare anche il calore sprigionato dall’inceneritore) testimonia la sua volontà di tenere acceso l’impianto di via Diana a tutti i costi.
C’è un solo modo per evitare tutto questo: modificare con urgenza il Piano Rifiuti. A pagare, altrimenti, saranno i ferraresi, costretti a respirare un’aria sempre più inquinata e ad ammalarsi, mentre i bilanci di Hera continueranno a ingrassare.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)