Lo “scandalo” dopo la tragedia: solite domande, solita retorica
Puntuale, dopo la tragedia, viene a galla lo scandalo! A Prato, dietro ai morti, si scopre un distretto intero (una grande area pubblica della città di lavoro e vita sociale…) cresciuta all’insegna dell’illegalità e dello schiavismo. E puntuali si ripropongono le ‘domande-accuse’: dov’erano in questi anni lo Stato di Diritto, la Regione Toscana, il Comune, la politica, la sinistra, il Pd, i sindacati, l’informazione? Diceva il filosofo Ludwig Wittgenstein: “Ecco la roccia contro cui si piega la vanga!” La roccia è questa realtà di fatti durissimi; la vanga sono le ‘chiacchiere’ di una politica retorica, demagogica, parolaia, inconcludente, impotente. Al toscano Renzi e agli altri candidati delle primarie va chiesto: cosa fareste per bonificare questa piaga immonda dello schiavismo del lavoro e dell’illegalità?

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Fiorenzo Baratelli
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)