di Carla Sautto Malfatto
Ho su di me i fregi del tempo passato
nella forzata estensione di un elastico sempre più corto.
Ha lavorato di scalpello, l’artista, a scrostarmi
quasi la tonicità dei miei vent’anni gli desse ripulsa
e dai pori è filtrato all’interno, a rifugio
lo spirito giovane e l’eco del suo urlo.
Continua lo scempio di schegge rimosse
e già la struttura barcolla, cede…
– Non te ne accorgi, sciocco, d’aver osato troppo? –
– Così si fa, – risponde quello. – Via il superfluo!
A lavoro ultimato, a nudo, solo l’anima –.
(Carla Sautto Malfatto-Tutti i diritti riservati)

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Redazione di Periscopio
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