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Rubrica a cura di Fabio Mangolini e Francesco Monini

Bologna, Stazione Centrale, 2 agosto 1980, ore 10,25. Mancano appena due mesi e saranno quarant’anni da quella strage degli innocenti. Quarant’anni che raccontano un altro secolo, un’altra Italia, un’altra Vita. Ma era la nostra vita: perché si viveva anche senza la Grande Rete, senza il cellulare, alla perenne ricerca di una cabina telefonica per chiamare o ricevere notizie. Eppure quella notizia “arrivò in un baleno”, portata dal vento caldo d’estate. Ma tu dov’eri quel giorno, in quell’ora, in quel preciso momento? Dalla Stazione di Bologna passa tutto il  mondo, per salire o scendere lo Stivale bisogna passare di lì, da Bologna, il nodo ferroviario più importante d’Italia. Quando ci sei passato l’ultima volta? Quando sei entrato in quella sala d’aspetto? Avevi in mano il giornale, una valigia, i libri dell’università? Eri solo o con qualche amico? Hai guardato il pannello con i treni in partenza, controllato l’orologio alla parete? Che giorno era quel giorno? Una settimana, un giorno, un’ora… appena un minuto prima del boato? Il racconto di Gian Paolo Benini di questa dodicesima puntata de LO CUNTO DE LI CUNTI racconta questo. Semplicemente. Buona visione. Buon ascolto, Buona lettura.
(I Curatori)

I° agosto 1980, racconto di Gian Paolo Benini (2007), lettura di Fabio Mangolini.

I° AGOSTO 1980

È piovuto a Ferrara. Ieri. Al telefono Anna Maria si era lamentata “Ho dovuto spazzare acqua tutto il pomeriggio. Vedrai i tuoi libri come sono ridotti”. Controllo a caso alcuni volumi. La “Scienza nuova”, un volume scuro, ingiallito, ma integro. Lo sfoglio. In una delle prime pagine il mio nome e una data: 1980. Tra le mani mi scivola un foglio accuratamente ripiegato. È un verbale di contravvenzione. Venti luglio 1980, oblate 2.000 lire perché “trasportava altro passeggero su un ciclomotore non idoneo”. Un brivido mi percorre e resto lì a leggere quelle parole, mentre vedo un’auto avvicinarsi, sento il rumore del suo paraurti, poi mi ritrovo a terra, Anna Maria che mi chiama e dice “” Mi sono rotta una gamba”. L’ambulanza, l’ospedale, i carabinieri, l’operazione a Bologna.

Primo agosto 1980.” Domani la dimetteremo. Ci sarà solo da avere molta pazienza e fare bene la rieducazione”. Mi incammino verso la stazione.

È sera, non ricordo il perché, ma quel giorno non avevo preso l’auto per andare all’ospedale. Mi siedo nella sala d’aspetto di seconda classe e dalla borsa tolgo “Aut-aut” e comincio a leggere. Cerco di guardare l’ora, ma il mio orologio non c’è, si è rotto durante l’incidente. Alzo gli occhi verso quello della sala, le 19, tra venti minuti partirà il mio treno, tra venti giorni sarà il mio ventesimo compleanno, tra 15 ore tutto questo non esisterà più.
I miei vent’anni si aprivano con un’esplosione il cui eco non sarebbe mai cessato.

NOTA: Questo racconto ha vinto il premio nel concorso nazionale Racconta i tuoi vent’anni, indetto da Feltrinelli nel 2007

Gian Paolo Benini, 1° AGOSTO 1980, racconto inedito (2007), lettura di Fabio Mangolini

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Cover: elaborazione grafica di Carlo Tassi

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Redazione di Periscopio



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