IL RITRATTO
L’Italia vista con gli occhi del russo Chelnokov
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Un fotografo dilettante, così si dice, ma guardando i suoi scatti abbiamo tutt’altra sensazione. Forse vengono definiti dilettanti coloro che non hanno avuto grandi riconoscimenti pubblici (alcuni erano arrivati, prima della Rivoluzione) o eclatante successo, in tal caso possiamo anche concordare con l’utilizzo di tale sostantivo, ma se invece l’appellativo viene affibbiato a chi non abbia particolare tecnica, fantasia, curiosità o inventiva, allora non possiamo che dissentire con chi definisca dilettante Sergey Chelnokov (1861-1921), uno dei fotografi russi di inizio secolo le cui immagini in bianco e nero sono state esposte qualche tempo fa al Museo della Città di Mosca. Nella mostra “Carpe diem”, oltre 200 immagini della capitale russa (ma non solo), di fine XIX-inizi XX secolo, hanno dato vita a un interessante diario visivo dell’epoca realizzato da un uomo brillante e curioso che, passeggiando e viaggiando, ha fissato su pellicola le manifestazioni della vita di tutti i giorni, dalle celebrazioni alle scene domestiche e più intime, la vita di persone di varie condizioni sociali e appartenenti a culture diverse. Una testimonianza autentica e una visione panoramica di quel momento storico. Opere che fanno parte di un archivio, che contiene più di 1500 fotografie con le immagini delle città della Russia e dell’Europa, dove non erano presenti didascalie particolari. Lo sforzo di identificare luoghi e personaggi è stato grande e internet ha molto aiutato nel confronto fra il prima e l’oggi, permettendo di ritrovare città e quartieri degli scatti.

Fra questi, le piazze di Mosca e di Londra, l’esposizione mondiale di Parigi del 1900, la linea del tram sul Kuznetsky Most, le celebrazioni dell’Epifania, la primavera sulle Colline dei passeri, il ghiaccio sulla Moscova, il lavoro nei campi nella provincia russa, la difesa di Port Arthur, l’apertura del monumento a Gogol a Mosca, le celebrazioni della ricorrenza della guerra patriottica del 1812. Sergey Chelnokov era immerso in questa realtà, aveva anche partecipato alla gestione della città: nel 1900, era stato eletto alla Duma di Mosca, aveva dedicato molto tempo ed energie allo sviluppo dei trasporti e avrebbe viaggiato molto, anche nel Belpaese. Una parte importante della mostra, infatti, è rappresentata dalle immagini dell’Italia: Venezia, Genova, Napoli, Firenze e altre città.

Venezia e Napoli rappresentano probabilmente la maggioranza degli scatti italiani, fra il 1900 e il 1912. Vi sono poi fermi su Merano o sul Vesuvio misterioso e fumante. Uno sguardo russo sull’Italia dell’epoca. Bello.

Nel 2016, la mostra, organizzata in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura di Mosca, sarà presentata in Italia.
Per vedere alcune fotografie. alcuni link e un libro (anche se non leggete il russo, le immagini parlano da se’):

http://chelnokov.org/, http://varlamov.ru/1284453.html, http://thevanderlust.com/ru/city/moscow/mr-vanderlust/news/2245.html
La fotografia in evidenza ritrae Merano

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Simonetta Sandri
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