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Da: Istituto Storia Contemporanea Ferrara

Più di duemila euro raccolti dall’amatriciana a Palazzo della Racchetta

Una domenica all’insegna della buona cucina e dell’aiuto reciproco, è stata quella di ieri, organizzata a Palazzo della Racchetta dai Lions ferraresi. I club Ferrara Diamanti, Ferrara Estense, Ferrara Ercole I d’Este e Ferrara Europa Poggiorenatico, hanno reso possibile “Un’amatriciana per Amatrice”, trasformando un momento rilassato e conviviale in una raccolta fondi a favore dei luoghi colpiti dal terremoto del Centro Italia.
«Nonostante il freddo – ha esordito Giorgio Ferroni, presidente del Lions Ferrara Estense – abbiamo accolto una settantina di persone, raggiungendo più di duemila euro. Un risultato che ci rende orgogliosi: è giusto intervenire nel sociale, dalla pedana paraolimpica per l’Accademia Bernardi al restauro del cannone per il Museo del Risorgimento e della Resistenza, ma è fondamentale soccorrere i vicini in difficoltà. Quando è successo a Ferrara, nel maggio 2012, i Lions si sono stretti intorno a noi. Essere qui, oggi, e impegnarci per loro è più che un dovere». Le risorse del pranzo saranno unite a quelle provenienti dalla prossima iniziativa con la Città del Ragazzo, quando saranno ospitati a Ferrara alcuni tecnici dei paesi colpiti dal sisma per raccontare la situazione, in modo da indirizzare i fondi con efficacia e riparare i danni più urgenti.
I fornelli e l’allestimento delle sale sono stati seguiti da Carla Resca, presidente dell’Associazione centese Grande Volontariato Sociale per i Bambini, mentre gli ingredienti hanno coinvolto aziende della provincia e oltre. Bucatini e maccheroni sono merito del Pastificio Andalini, mentre la preparazione del sugo di Negrini Salumi; il cavalier Bruni del Cso Italy si è speso per fornire le pere, la Clay di Faenza i piatti e All Steel di Pieve di Cento tutte le posate. La lavanderia La Perla ha contribuito con le tovaglie, ma senza trascurare la bellezza della location, che Enrico Ravegnani ha messo a disposizione gratuitamente. «È stata un’occasione per conoscere le nostre potenzialità, per renderci conto ancora una volta di cosa siamo capaci insieme – ha concluso Ferroni – e riflettere su cosa significa essere una comunità».

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