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E’ innegabile che l’Assessora alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara Annalisa Felletti non stia attraversando uno dei suoi periodi migliori.
E’ di soli pochi giorni fa la notizia che il Coordinamento provinciale di Sel l’ha sfiduciata, esplicitando “con serena fermezza che l’Assessora non rappresenta più né il partito né il Gruppo Consiliare”. La decisione presa è stata giustificata dal fatto che “l’attività svolta dalla figura indicata per l’esecutivo dal partito nel 2014 è stata del tutto lacunosa, priva di dialogo con la forza politica che l’ha espressa e di efficacia nella città, e molto distante dal profilo politico che Sel prevede esprimano i propri amministratori”.
Abbiamo intervistato l’Assessora Felletti e con lei abbiamo parlato dell’uragano politico che le si è abbattuto contro, approfondendo i vari aspetti della vicenda.

Cosa pensa dell’attuale momento politico che sta vivendo?
Si tratta di un momento di particolare complessità. Le motivazioni non sono ascrivibili esclusivamente alla scena locale, ma hanno origine più profonda e lontana. Il Partito è progressivamente collassato su scala nazionale, perché il gruppo dirigente ai massimi livelli, aveva deciso di investire su un nuovo contenitore (Si-Sinistra Italiana) che tuttavia non riesce ancora tutt’oggi a decollare, archiviando a mio avviso molto prematuramente nella sostanza, Sel, anche se formalmente si scioglierà entro il 10 dicembre.

La sfiducia espressa dal partito nei suoi confronti è stata un fulmine a ciel sereno o aveva sentore di qualcosa?
Il dibattito, quando ancora c’era, era sempre stato caratterizzato da animosità. Le questioni sono piuttosto risalenti. Diversi accadimenti hanno minato sin da subito il rapporto di confronto interno al Partito. Anzi, prima ancora che la Coordinatrice Provinciale del Partito divenissi io, le dinamiche che ne descrivevano la vita interna erano tutte caratterizzate da estrema litigiosità, e dall’incapacità di giungere ad una sintesi in maniera condivisa e matura.

A cosa la imputa realmente?
Temo che per rispondere a questa domanda lo spazio concessomi per questa intervista non basterebbe…

Vorrei sapere qualche dato relativo al suo operato in questi anni
Appena in questi giorni ci stiamo appropinquando al giro di boa, siamo appena a metà legislatura; tuttavia credo che le cose fatte in questi anni, siano state tante ed importanti. Un lavoro che non ho certamente fatto tutto da sola, che rappresenta un risultato di tutta l’Amministrazione e per il quale devo ringraziare tutte quelle persone, funzionarie e funzionari del Comune, che ogni giorno lavorano al mio fianco, mettendo al servizio le proprie competenze e professionalità. Partendo dal settore della Pubblica Istruzione, abbiamo completamente innovato le proposte dei servizi educativi ed integrativi che il Comune di Ferrara offre, dall’estensione dell’orario di apertura, alla possibilità di effettuare il periodo estivo del mese di Luglio col personale educativo interno; in un quadro di risorse calanti, abbiamo trasferito maggiori risorse alle scuole. Abbiamo costruito un rapporto di confronto e scambio continuo con la comunità educativa dell’obbligo scolastico, investendo importanti energie nel rapporto di prossimità, e di conoscenza con il livello istituzionale di governo, credendo fondamentale costruire un’alleanza educativa con i piccoli cittadini, che sono il presente, ma soprattutto il futuro di questa città, lavorando a renderli il più consapevoli possibile del loro ruolo e della prospettiva.

E nel campo delle Pari Opportunità?
Importante anche il lavoro fatto sul fronte dei diritti civili e della parità: stiamo lavorando a partire dagli scorsi mesi, alla stesura del primo Bilancio di Genere di questa Amministrazione; lavoriamo quotidianamente in stretto contatto con le realtà associative femminili e della Comunità Lgbt della Città, allo scopo di costruire momenti di partecipazione e sensibilizzazione. Lo scorso 17 Maggio abbiamo inaugurato in Via Ripagrande, in uno spazio messo a disposizione dal Comune, la prima Antenna antidiscriminazione, riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna, per le segnalazioni omofobe. Queste sono solamente alcune delle cose fatte e degli obiettivi raggiunti, ma che ritengo siano utili e di valore per la Città. Certo, c’è sicuramente ancora molto da fare!

Le chiedo una riflessione sul prossimo referendum.
Domenica mi recherò al seggio, sicura della mia scelta. Voterò No al Referendum; la mia è una scelta di merito, non politica o ideologica. Ritengo la proposta di riforma un’occasione persa, l’occasione per presentare una proposta che fosse davvero condivisa e non approvata a colpi di maggioranza. La ritengo una proposta di riforma pasticciata che creerà molti più conflitti di quelli che si proponeva di risolvere; una proposta che sposta eccessivamente il peso sulla capacità decisionale del Governo a scapito della partecipazione, all’insegna di un nuovo centralismo. Una proposta che non amplia gli spazi di democrazia, ma li restringe; una proposta di riforma che operando sulla seconda parte della Carta Costituzionale, in realtà interviene pesantemente sulla prima, nella quale sono affermati i valori importanti della Libertà, dell’Autonomia, del valore costituzionale del Lavoro. Per tutte queste ragioni, domenica voterò No!

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Simona Gautieri


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