Gli onorevoli Gasparri e Gelmini sono concordi: il fatto che in Senato ci sia una persona come la capogruppo 5 stelle Paola Taverna è un motivo in più per abolire quel ramo del Parlamento. Che ha combinato la senatrice Taverna per fare infuriare i suoi colleghi di Forza Italia? In un comizio di paese ha affermato che è tentata dallo sputazzare Berlusconi. Dissentire dal colorito lessico della Taverna è certamente legittimo.
In Senato e alla Camera in questi anni sono circolati cappi e mortadelle e si sono inscenati atteggiamenti tali far arrossire i padri costituenti e tutti coloro che ancora credono nella dignità delle istituzioni. Ma se questo capita la responsabilità è degli individui. Quando in casa c’è sporco si fa pulizia, non si bombarda la casa per eliminarlo.
D’altra parte l’idea di chiudere un’assemblea democratica perché al suo interno si esprimono opinioni non gradite non è neppure una trovata originale. Qualcuno già ci aveva pensato e lo aveva fatto nel ’25 e il ventennio che ne è seguito non è stato per l’Italia un fulgido esempio di democrazia e libero confronto.
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Sergio Gessi
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