L’EVENTO
Tappa ferrarese del “Giro d’Italia in 80 librerie”
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Finalmente ci siamo, venerdì 26 giugno arriva a Ferrara il “Giro d’Italia in 80 librerie“: percorso a tappe lungo 1200 chilometri, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia lungo la costa adriatica con incursioni tematiche nell’interno: arrivi e partenze sono in libreria, in biblioteca, nelle piazze e nelle scuole.
La tappa ferrarese si svolgerà alla Biblioteca Ariostea in serata: alle 20.15 avrà luogo lo spettacolo “Chi l’ha letto?”, “il primo format di piazza della non televisione italiana”; a seguire, l’incontro coi protagonisti della tappa ferrarese, Marco Zapparoli, fondatore di Marcos y Marcos, Marco Missiroli, autore di “Atti osceni in luogo privato”, e lo scrittore ferrarese Edoardo Rosso, autore del libro “Binda, l’invincibile”. Dopo lo spettacolo prenderà il via “Il Giro di Ferrara in 80 minuti”, un suggestivo tour in bicicletta nelle vie della città con proiezioni sui muri di chiese e palazzi ad opera della “Cinebicicletta” che proietterà una sequenza di corti selezionati dal Booktrailer film festival di Brescia [vedi].
Abbiamo voluto conoscere gli organizzatori Simone Sacco e Marco Zapparoli, e li abbiamo incontrati durante la tappa ad Argenta del 12 e 13 giugno per farci raccontare come nasce l’idea del tour ciclistico-letterario.
“La bicicletta è la penna che scrive sull’asfalto” (Guy Demaysoncel)
“Leggere è istruttivo, divertente, utile. Per leggere si deve oltrepassare uno scoglio, che implica lo sforzo e la fatica di applicarsi, quello che poi genera conoscenza ma anche piacere. Questo perché la lettura è fondamentale, non solo nella sua accezione più conosciuta. L’aspetto magico è la modalità ampia di interpretare i libri, allo stesso modo in cui si possono leggere la storia, o le pietre: lo scorso anno ho incontrato una archeologa che leggeva la storia nelle pietre. L’idea iniziale del Giro d’Italia in 80 librerie – racconta Marco Zapparoli, fondatore della casa editrice indipendente milanese MarcosyMarcos e co-ideatore dell’iniziativa – risale a tre anni fa, quando organizzai una staffetta ciclistica. La formula del giro è stata sperimentata per la prima volta nel settembre 2013. L’anno scorso abbiamo percorso la via Francigena. Quest’anno invece siamo partiti dal Friuli per poi arrivare a Bari, in un itinerario che mira a diffondere l’amore per i libri e la lettura, attraverso itinerari che percorrono la penisola in percorsi a prova di panorama e sostenibilità, veicolando varie forme espressive e artistiche tra cui la fotografia e la musica, oltre che la lettura.”
La bicicletta è il principale partner meccanico, e anche il tramite con la tecnologia applicata ai mezzi comunicativi. Una delle idee era creare biciclette in grado di proiettare immagini e suoni sui muri di un paese o di una città, creando un potente sistema di prodotti audiovisivi: così sono nate le biciclette parlanti, cosiddette perché portano diffusori acustici pilotati da smartphone.
“Abbiamo scelto come accompagnatori mezzi di movimento di viabilità dolce, tra cui anche gli asini, protagonisti indiscussi della tappa di Monte Grimano Terme grazie a Massimo Montanari.
La barca è il mezzo di locomozione di Libri in voga, organizzata in occasione della nostra tappa veneziana dedicata a Jack London, in cui 15 barche libere si fermavano in alcuni punti e a turno i partecipanti leggevano un brano. Proprio London, il cui viso campeggia serioso sulla maglietta bianca di Marco, è uno dei protagonisti di “Chi l’ha letto?” in cui i campioni di oggi uniscono i propri lavori ai grandi classici. Proprio quelli che rientrano protagonisti grazie alle letture scelte per l’evento, che propongono 12 classici della letteratura spariti da scaffali di librerie e biblioteche, di cui sono rimaste le effigi a mezzobusto tracciate, a mo’ di foto segnaletica, da Tuono Pettinato, poi riportate su magliette e cestini di biglie. “Obiettivo è rivitalizzare la presenza dei classici in modo scherzoso e alternativo. La lettura combatte la superficialità, la piccolezza delle cose.”
“Perché la bicicletta non importa dove porti, è tutto un equilibrio di periodi e di rapporti…” (Frankie Hi-nrg, Pedala)
“Leggere è un atto d’amore, ed è per tutti. Attraverso questa iniziativa contiamo di avvicinare le persone all’aspetto più aperto della lettura, sdoganandolo dagli aspetti principali che lo connotano, di silenzio e raccoglimento, senza per questo renderlo meno intimista.” Me lo racconta tra una pedalata e l’altra Simone Sacco, pedalatore rinnovabile, amante librico, membro dell’associazione Letteratura rinnovabile e socio di Marco in questa avventura, nel pomeriggio dedicato alla lettura all’Ecomuseo delle Valli di Argenta, nell’Oasi di Campotto, mèta della tappa del 12 e 13 giugno in cui sono state proposte alcune iniziative deliziose: la passeggiata con letture nel bosco di notte, dedicata ai bambini e da loro pilotata con le lanterne create da loro per l’occasione, poi i novelli Pollicini, si sono addentrati nel bosco rapiti dalle letture al lume di quella lanterna; il laboratorio di scrittura navigante sul fiume Idice con il battello “Pesce di legno”; e infine con il laboratorio di fotografia.
“Parlando con Marco nascono idee, spunti, immaginazioni: alcune incredibili, sognanti e sognatrici che si scontrano con una loro effettiva realizzabilità; altre invece eccole, le portiamo in giro su ruote e con altri mezzi – racconta Simone – Il tutto potendo mantenere totale indipendenza tanto nella linea editoriale quanto politica dell’evento, grazie agli sponsor che ci hanno sostenuto in questa iniziativa, la Snam e la Federazione ciclistica italiana.”
Leggimi! Sembrano chiamarti, mentre ne peschi uno dal mazzo che propone Massimo Vitali, scrittore bolognese e mentore della tappa argentana insieme a Michele Marziani e Sergio Stignani. Partire in bicicletta sulla ghiaia, che scricchiola sotto le ruote e scotta sotto il sole, per raggiungere un angolo di verde, una radura in cui scendere dalle compagne arancioni a due ruote uscite da un capanno in legno scuro e subito pronte ad accompagnare bipedi accaldati verso un ristoro fatto non solo di parole. Arrivati alla radura ognuno dei partecipanti trae il proprio nutrimento non dalla magia nera, ma dalle parole che premono per uscire dai fogli di carta stampati per finire dritte in pasto a famelici lettori. I quali, ben lontano dal potersi tenere dentro tanta poesia, la rimettono in circolo.
Cesare Zavattini, Stefano Benni, Julio Cortázar, Giovanni Guareschi, Truman Capote, Gabriel García Márquez sono alcuni degli amici di questo sabato pomeriggio, letture suddivise in momenti topici – Poesia, Caos, Racconto; incipit storici e quasi nuovi, condivisi, partecipati e sentiti, a voce bassa o tonante, con mani ferme e teatrali o con occhi sfuggenti e chini sulla lettura. Ascolti che sono stati seguiti dagli applausi e dai silenzi, da occhi chiusi per meglio godersi il potere del suono di una parola e commentati e votati (ma non al silenzio) sotto la guida di Vitali.
Prima – terminando la chiacchierata con Marco – parlavamo di magia: e allora ti dico che sto rileggendo “Il vagabondo delle stelle” di London, uno dei classici libri dai quali si resta letteralmente incantati. Ed è la storia di un condannato a morte che riesce, grazie alla sua mente, a uscire dalla cella in cui si trova: è la sua immaginazione a permettergli di prendere distanza dal proprio corpo e prendendo al contempo per mano il lettore sprigionando tutta la forza del patto narrativo tra scrittore e lettore.” Lui, l’arcano incantatore, è perfettamente a suo agio tra frasche e fiori selvatici, pigre e grasse lumache che tastano gli intrusi con antenne sempre all’erta, forse di qualche parola che vuole crearsi una storia per i fatti propri. E ci riesce.
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Giorgia Pizzirani
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