Il flash mob “Pope is Pop” apre le porte del carcere di Ferrara al vento della normalità
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Qualcuno guarda per terra contando il tempo, qualcun altro saltella a ritmo alzando le braccia al cielo. Qualcuno ha la faccia giovane e sorridente, qualcun altro ha il volto segnato da una vita dura e non è più giovanissimo. Hanno tutti una maglietta bianca con la scritta “Pope is Pop” e l’effetto è straordinario e coinvolgente. Parliamo dell’evento storico che si è svolto questa mattina alla Casa Circondariale “Costantino Satta” di Ferrara: il primo flash mob svoltosi in un carcere maschile. Guidati da Igor Nogarotto, creativo e ideatore del progetto, e dalla coreografa Roberta Micci, settanta detenuti del carcere ferrarese hanno ballato sulle note della canzone “Pope is Pop”, composta da Nogarotto, per celebrare il Giubileo dei carcerati, festeggiato lo scorso 6 novembre a San Pietro alla presenza di oltre mille detenuti.
Il clima di festa pervade le austere stanze del carcere e ruba un sorriso ai detenuti, ma anche al personale della polizia penitenziaria che si è adoperata al meglio perché questa storica manifestazione riuscisse nel migliore dei modi. “Siamo orgogliosi di poter ospitare questo storico evento nella nostra struttura – afferma durante la conferenza stampa il comandante del carcere, il Vice Commissario dott.ssa Annalisa Gadaleta – Grazie alla sua rilevanza mondiale sarà più facile far passare il messaggio che il carcere non è un microcosmo isolato rispetto alla società civile che sta fuori, ma le due realtà devono interagire. E’ un messaggio di integrazione: i detenuti che balleranno provengono da paesi, culture e religioni diverse eppure sono riusciti a collaborare insieme”.
L’ideatore del progetto Igor Nogarotto spiega che a spingerlo ad organizzare un simile evento è stata la figura carismatica di Papa Francesco: “Pur essendo ateo sento vicino a me Papa Francesco e il suo impegno affinché parole come perdono e misericordia divengano valori reali nella nostra società. Ho sempre visto la Chiesa e il carcere come due realtà simili, accomunate dal conservatorismo e dalla rigidità delle proprie regole interne. “Pope is pop” è una preghiera laica e multietnica per ringraziare un Papa che è al servizio della gente”. L’Arcivescovo di Ferrara Luigi Negri ricorda che la misericordia è un valore del tutto cristiano di cui Gesù Cristo è la personificazione: “L’uomo non può non fare l’esperienza del male: è una sua colpa atavica. Tuttavia Papa Francesco ci invita a ripensare al peso che diamo alla misericordia nella nostra vita. Ci sono religioni che passano l’esame e altre no. Questo di oggi è un evento storico che ci rende tutti più responsabili nel pensare che nessuno è fuori dalla misericordia di Cristo”.
I detenuti presenti all’interno della Casa Circondariale ferrarese sono circa 350, di cui oltre un centinaio di origine straniera, e a loro, nell’ambito di un programma di sostegno giuridico-pedagogico, è offerta la possibilità di studiare e diplomarsi presso la sezione della Scuola Alberghiera e di Agraria presente all’interno della struttura. Ci sono detenuti iscritti all’Università, altri che si impegnano nei laboratori interni di teatro, pittura e musica, altri ancora che curano il giornale del carcere “Astrolabio”. L’opera di umanizzazione e rieducazione, nella quale credono fortemente Paolo Malato, direttore del carcere, e il comandante Gadaleta, passa anche attraverso eventi come quello a cui si è assistito oggi. Comuni cittadini, detenuti, guardie carcerarie tutti intenti ad applaudire un’esibizione così piena di energia e coinvolgimento emotivo da richiedere il bis.
Oggi anche le robuste porte del carcere non hanno potuto niente davanti alla forza inarrestabile della musica e dell’allegria, in un anticipo di normalità che è ciò che sognano tutti i detenuti.
(Tutte le foto sono di Tommaso Trombetta)
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Simona Gautieri
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